ENNA. «Ci vogliamo liberare di AcquaEnna». Questo è il vessillo della crociata che Patto per Enna e M5S hanno lanciato assieme. Un concetto espresso venerdì sera in un'affollata conferenza stampa che ha visto presenti tutti i consiglieri del Patto insieme ai rappresentanti comunali dei pentastellati. A supportare questa iniziativa, che si annuncia dirompente, anche Carlo Garofalo dei Comitati cittadini e Mario Orlando per il centro Studi sen.Romano. Il primo passo è stata la raccolta di firme per portare in consiglio una delibera popolare per impegnare il sindaco a muovere i primi passi verso la rescissione del contratto con AcquaEnna per inandempienza. «In pochi giorni - dice Mauro Incardona del Patto - abbiamo raccolto oltre 1.500 firme». «Non abbiamo - conferma Gargaglione - neppure chiesto la sottoscrizione, i cittadini ci hanno cercato». «Per la prima volta - afferma Luca Cino M5S - una delibera che parte dal basso. Un vero esempio di democrazia partecipata, quello che interessa a noi». Questa settimana la proposta di delibera sarà consegnata alla presidenza del consiglio e poi verrà discussa a Sala d'Euno. Ma perchè Patto e M5S puntano alla rescissione del contratto per inadempienza? «Il contratto tra l'Ato idrico e AcquaEnna prevedeva che l'azienda che gestisce il servizio idrico doveva versare all'Ato 640 mila euro l'anno. L'ultimo versamento risale al 2010 ed è quindi morosa di ben 2 milioni e 560 mila euro". E dentro la sala hanno citato un paradosso. «AcquaEnna intima di sigillare il contatore se l'utente non paga le 25 euro di deposito cauzionale. E per l'azienda che è palesemente inadempiente neppure la messa in mora?». Giovanni Contino ha le idee chiare rispetto le responsabilità: «La colpa è tutta dei sindaci che non hanno attuato il controllo dovuto. Noi denunciamo l'inadempienza del sindaco di Enna». ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA