BARRAFRANCA. Due immobili sottratti a un boss mafioso, una porzione di fabbricato e un terreno, saranno consegnati al Comune. Questi beni figurano nell’elenco degli immobili che il direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia, il prefetto Umberto Postiglione, ha simbolicamente assegnato ai comuni, nel corso di una cerimonia che si è svolta alcuni giorni fa ad Aci Castello. In tutto, ai Comuni siciliani, sono state assegnate 210 proprietà sottratte al crimine. Per l’effettivo riutilizzo potrebbe volerci ancora qualche tempo. Intanto il sindaco Salvatore Lupo spiega che procedono di buon ritmo, nonostante sia servita una variante in corso d’opera, i lavori di ristrutturazione della villa confiscata a un noto boss mafioso di rango provinciale, che da tempo è stata consegnata al Comune, dove sorgerà un centro per donne vittime di violenze. Si è messa in moto, insomma, la macchina per il riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata, per cui ha fortemente premuto sull’acceleratore il prefetto Fernando Guida. Fino a qualche anno fa, infatti, soprattutto per l’assenza di disponibilità da parte di associazioni e per varie lungaggini burocratiche, erano pochi, percentualmente, i beni confiscati alla criminalità che riuscivano a entrare in gestione, in provincia di Enna, nel nome delle finalità sociali volute dalla legge Rognoni-La Torre