ENNA. Il consiglio comunale negli anni è costato tanto, addirittura troppo. Per fermare l'indagine solo alla scorsa consiliatura il sindaco Maurizio Dipietro ha portato nella seduta di martedì scorso conteggi allucinanti per le deleritte casse comunali. Negli anni che vanno dal 2010 al 2014 i consiglieri sono costati alla comunità un milione e 877 mila euro. Oggi tutti d'accordo, amministrazione e consiglio, che questo andazzo non può essere sopportato dalle casse comunale e quindi bisogna correre ai ripari. E per la verità, responsabilmente, i consiglieri si sono adeguati alle ristrettezze. Tanto che i presidenti della quattro commissioni convocano una seduta la settimana e il flusso delle indennità è sceso notevolmente. Per esempio Mario Tremoglie, presidente di commissione, ha confermato candidamente in aula che i suoi gettoni accumulati "in un mese arrivano a 230 euro". Angela Marco ha ricordato che "nel passato c'erano consiglieri che prendevano anche 20 mila euro l'anno". Insomma tutti d'accordo nell'abbassare i costi ma ognuno, amministrazione e opposizione, ha voluto mettere la propria medaglietta. Risultato scontro fra il sindaco Dipietro e il Pd. Una battaglia squisitamente politica che ha comportato un braccio di ferro per il consigliere Dante Ferrari sfociato «in un vero e proprio ricatto». Per Davide Solfato M5S «sarebbe stato più giusto, da parte del sindaco, fare un plauso alle commissioni che finora hanno dimostrato di lavorare bene, in maniera concreta e diligente, senza inutili sprechi, riunendosi solo quando era necessario».