La Fai-Flai-Uila alla Regione: no alla controriforma forestale, salvate i Consorzi di bonifica
“Bocciate la controriforma forestale del governo Musumeci, salvate i Consorzi di bonifica, chiudete bene la legislatura”. Ai gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale è indirizzata una lettera aperta, anzi una “letterina” firmata dagli Esecutivi di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila e Filbi Uil Sicilia che si sono riuniti oggi a Enna su iniziativa dei segretari generali Adolfo Scotti, Tonino Russo, Nino Marino ed Enzo Savarino. In merito al riordino della forestale, attualmente in discussione nella Commissione Bilancio dell’Ars, le organizzazioni sindacali sottolineano che “il disegno di legge, mai discusso con noi, è stato reso noto solo dopo l’approvazione in Giunta e non è per nulla condivisibile nei suoi contenuti”. “Il governo regionale, peraltro, non ha mai fatto mai oggetto di confronto e di valutazione la nostra proposta di riforma che pure è stata condivisa da oltre 300 amministrazioni locali e che individua tra le sue priorità il piano di riforestazione dell'Isola, oltre all'allargamento delle mansioni della forestale per la tutela e la manutenzione del verde pubblico anche al di fuori dal patrimonio boschivo”. Fai-Flai-Uila aggiungono: “La proposta del governo, appena 4 pagine, è del tutto slegata dalle leggi-quadro esistenti e rischia di creare il caos normativo. Sotto il profilo della salvaguardia ambientale, inoltre, è totalmente carente e approssimativo, mentre nulla aggiunge e migliora sul piano delle competenze fatta salva la bizzarra previsione del coinvolgimento degli operai forestali nella lotta al randagismo”. “Ci preoccupano le mancate risposte alle attese dei cittadini, ad esempio in materia di contrasto al degrado idrogeologico, così come allarmano quegli articoli di legge che sono in totale contrasto con la stabilizzazione del personale, richiesta anche dalle autorità comunitarie”. Gli Esecutivi delle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil denunciano ancora “la politica dello specchietto per le allodole praticata dalla Regione quando sottrae ogni prospettiva di uscita dal precariato ma promette una garanzia di 180 e 120 giornate annue vincolandola, però, a calcoli cervellotici basati su pensionamenti e blocco del contingente a tempo indeterminato”. “Sia chiaro a tutti che per il raggiungimento dei due contingenti a 180 e 120 giorni occorreranno oltre 50 milioni di euro, abbiamo quindi calcolato che l'obiettivo sarà raggiunto dopo oltre 10 anni. La beffa dopo il danno che solo l’Ars, bocciando la controriforma firmata Musumeci, potrà evitare chiudendo bene la legislatura”. Altro appello alla Regione è stato lanciato dai sindacati, riuniti a Enna, perché “vengano salvati i Consorzi di bonifica e con essi uno strumento fondamentale per il mondo rurale siciliano”. Fai Cisl-Flai Cgil-Filbi Uila Uil, dopo avere espresso “solidarietà ai lavoratori impegnati in molte province in una lotta coraggiosa e determinata per rivendicare il diritto alla stabilizzazione”, hanno contestato “lo stato di perenne incertezza finanziaria in cui versano i Consorzi e i loro dipendenti mentre diventa sempre più concreto il pericolo che pure stavolta l’Assemblea regionale si scioglierà senza aver varato una buona legge di riforma degli enti”. Fai-Flai e Filbi Uila hanno infine ribadito la richiesta di soluzioni per porre riparo a una Finanziaria che consente appena una decina di assunzioni in tutta l’Isola mentre ne servirebbero quattrocento per colmare i buchi in organico”.