L'Oasi di Troina, il direttore generale rimosso: «Ecco ciò che non va e che volevo sistemare»
«L'Oasi Maria Santissima onlus di Troina, che è finanziata dall’assessorato regionale alla Sanità, si è avvalsa in questi anni di un sistema di società, come se fossero scatole cinesi». Lo afferma l’avvocato Claudio Volante, che fino a qualche giorno fa è stato il direttore generale dell’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile. Il Consiglio di amministrazione dell’Oasi, lo scorso 28 febbraio, «ha condiviso la necessità di revocare con effetto immediato» il suo incarico. Ma Volante, nominato direttore generale l’8 giugno dell’anno scorso, contesta la decisione: «Sino a quel momento - sostiene - non era prevista la figura del direttore generale e la legale rappresentanza era attribuita al presidente don Silvio Rotondo, coadiuvato dal direttore amministrativo Arturo Caranna. Appena insediato, sia il presidente del Cda che il direttore amministrativo mi ripetevano che l’organizzazione ed i rapporti tra le società facenti parte del gruppo dovevano rimanere inalterati. Dopo un’attenta verifica su queste società ho cominciato a chiedere spiegazioni». Secondo Volante, «l'Oasi Maria SS. Onlus è guidata da un Cda i cui componenti coincidono integralmente con quelli del Cda di una fondazione di natura privatistica, “Oasi Città Aperta”, che ha al suo interno “Oasi srl”, presieduta dal direttore Giuseppe Ferrarello, la “Villaggio Cristo Redentore srl”, controllata da Oasi Città aperta al 30% e da Oasi Srl al 70%, ed un’altra società, “Agrima”, che possiede 750 ettari di terreno, presieduta da Giuseppe Ferrarello, lo stesso direttore di Oasi Srl». Troppe per l’avvocato Volante, che è anche consigliere comunale a Palermo di Diventerà Bellissima . Tutte le società, spiega infatti, «a vario titolo hanno rapporti di natura economica con la Oasi Maria SS. Onlus. L’Oasi srl risulta proprietaria di diversi immobili occupati a titolo di locazione dalla Oasi Maria SS. Onlus che corrisponde somme a titolo di locazione per circa 250.000 al mese. Inoltre - aggiunge Volante - sempre Oasi Srl ha contratti in corso per l’espletamento dei servizi pasti, manutenzione, lavanderia ed altro, è una società che non ha rapporti con terzi, ma con la Oasi Maria Ss. Onlus. I contratti prevedono per la Oasi Maria Ss. Onlus paghi circa 500 mila euro mensili di cui circa 250 mila per locazioni di immobili». Secondo Volante «non si rinvengono agli atti della Oasi Maria SS. Onlus ricerche di mercato o gare di alcun tipo per verificare la congruità dei prezzi riferibili ai servizi resi». E ancora: «La situazione appare più grave - sottolinea - se si tiene conto della rilevante entità dei crediti vantati dalla Oasi Maria SS. nei confronti della Oasi Srl e della “Villaggio Cristo Redentore”». «Non risultano agli atti - sostiene ancora il direttore generale rimosso dall’incarico - azioni dirette a tutela del credito vantato né atti di messa in mora ad eccezione della Pec che ho inoltrato il 7 ottobre dell’anno scorso. Risulta agli atti una scrittura transattiva del 2013 per ridurre il canone di locazione per un importo pari al 10%, circostanza irrilevante per il recupero dell’ingente credito, tant'è che la precedente amministrazione, guidata da Arturo Caranna, inizia operazioni bancarie ed economiche per ottenere liquidità e far fronte alle esigenze indifferibili della Oasi Maria SS. con esposizioni complessive per circa 60 milioni, di cui circa 10 milioni con tre istituti di credito ed il resto per le esposizioni con l’erario, considerato che, dalla morte di padre Ferlauto, l’ex presidente, avvenuta nel 2017, non sono più stati pagati contributi e tasse per oltre 20 milioni di euro. Arrivando ad oggi a oneri passivi per indebitamento di oltre 1 milione l’anno». Alla luce di tutto questo «appena ho iniziato ad operare piani di rientro e rateizzazione - sottolinea Volante - sono partiti gli attacchi e ho trovato, sulla mia strada verso la riforma dell’Istituto, ogni possibile ostacolo».