«La zona nord-orientale della provincia di Enna, specie nei comuni di Catenanuova e Regalbuto, continua ad essere soggetta all’influenza della malavita organizzata catanese che spesso agisce in simbiosi con i malavitosi locali». È uno dei passaggi dell’analisi del procuratore generale facente funzioni di Caltanissetta Antonino Patti, fatta nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Guardando alle estorsioni il pg dice che «appare, ormai, lontana quella stagione di rinascita che registrò, verso la fine degli anni 2000, una importante attività di denuncia dei propri aguzzini da parte delle persone offese. Si assiste oggi, invece, al rinnovato riemergere di un clima di omertà che si credeva ormai, quantomeno parzialmente, superato».
Secondo Patti, «pur a fronte degli importanti risultati raggiunti nel corso degli anni, ancora forte è l’attività delle organizzazioni criminali storiche operanti nel territorio: «cosa nostra», la «stidda» e per quanto riguarda la città di Gela, in tempi recenti, anche una sorta di terzo polo comunemente chiamato «gruppo Alfieri».
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