ENNA. Arrivato a Enna per disperazione vi ha trovato lavoro e amore. Una bella storia questa il cui protagonista è un giovane di 27 anni ghanese Rashid Bigway arrivato a Enna e anni fa dalla Libia. Ma quello che doveva essere un luogo di transito verso altri stati europei si è trasformato nella sua nuova terra. Rashid arriva nel capoluogo insieme a altri 23 suoi connazionali. Ma questo gruppo di profughi non è "figlio" delle "carrette del mare", ma scappati dalla Libia per la guerra civile. "Io ero in Libia da 4 anni - racconta - e mi trovato bene. Lavoravo per una azienda turca che costruiva strade. Ma nel 2011 quando è iniziata la guerra ci hanno fatto capire che gli stranieri erano in pericolo e quindi con una nave soccorso ci siamo imbarcati da Tripoli verso la Sicilia". Rashid arriva a Enna in un centro di accoglienza a Pergusa. "Ci siamo trovati subito bene - racconta - non abbiamo mai avuto problemi con la gente". Ma il tempo libero a loro disposizione era notevole. Dapprima grazie all'Uisp formano una squadra di calcio che dà loro la possibilità di conoscere tante persone. "Con la squadra abbiamo conosciuto tante persone - continua - ma volevamo lavorare". Così una mattina di novembre del 2011 non avendo nulla da fare insieme ad altri suoi connazionali si reca sulla strada principale di Pergusa ed inizia una particolare attività lavorativa. "Abbiamo visto le strade piene di erbacce - racconta - e così abbiamo deciso di toglierle ma senza chiedere soldi. Solamente per renderci utili". Una attività che non passa inosservata a Roberto Angileri, amministratore delegato della Pro Seme. "Mi sono fermato ed ho fatto loro i complimenti per quello che stavano facendo - conferma Angileri - gli ho dato i miei recapiti telefonici dicendo loro che per quello che potevo fare ero a loro disposizione". Dopo un paio di settimane Rashid con il mediatore del centro vanno a trovare Angileri in azienda. "La nostra è una azienda che svolge molta attività stagionale - ci dice Angileri - quindi ho detto a questi ragazzi che per alcuni avevo un paio di mesi di lavoro. Abbiamo visto che da un punto di vista burocratico l'esperienza si poteva fare e cosi abbiamo iniziato questa avventura". ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI ENNA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA