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Venerdì 22 Novembre 2024

Ritorno a casa per l’Agira: il lungo «esilio» è finito

AGIRA. L'Agira per questa stagione agonistica ormai alle porta piazza un acquisto «immateriale» molto importante. Quello di poter giocare le gare casalinghe con il sostegno del pubblico. Da diversi anni gli sportivi locali non hanno avuto il piacere di vedere la loro squadra se non in trasferta sia ufficiale che ufficiosa. Infatti sino a quando la formazione agirina con la denominazione Agira Nissoria ha militato in Promozione, il campo per le gare casalinghe era quello del centro abitato di Nissoria che anche se distante poco meno di 10 chilometri scoraggiava non pochi tifosi ad andare a vedere le gare interne. Ed anche con il ritorno a casa al campo comunale di Agira dopo la retrocessione di due stagioni fa ed il ritorno all'originaria denominazione di solo Agira, la squadra ha dovuto giocare a porte chiuse per motivi di sicurezza. Invece da quest'anno grazie agli interventi di messa in sicurezza eseguiti dalla vecchia amministrazione comunale del sindaco Gaetano Giunta e seguiti anche dalla nuova guidata dal primo cittadino Maria Greco, è ormai quasi certo che la squadra quest'anno nelle gare casalinghe potrà contare sul cosiddetto dodicesimo uomo in campo. Una notizia che certamente porta una importante dose di ottimismo sul gruppo che la prossima settimana agli ordini del tecnico Nino Travagliante inizierà la preparazione per l'avvio del campionato dove anche quest'anno la società punterà ad un torneo con l'obbiettivo di una salvezza tranquilla per la valorizzazione dei giocatori locali. Da sempre infatti l'Agira si era distinta nel panorama calcistico provinciale per la bontà del proprio vivaio mettendo in mostra atleti che poi sono arrivati a calcare campi di categorie superiori. Ma appena ha iniziato a "pensare in grande" e di conseguenza a fare il passo più lungo della gamba, ha trascurato non poco quella che stata la propria filosofia calcistica con il risultato della retrocessione e l'azzeramento quasi totale del vivaio. Ma fortunatamente in casa Agira dopo questi errori è ripartita una sorta di "rifondazione" del vivaio.

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