E’ proprio così, a volte la realtà supera la fantasia. E quando c’è di mezzo la natura, il ventaglio di sorprese può essere davvero infinito. Nel giro di una settimana all’interno della riserva di Pergusa sono infatti state ritrovate e poi liberate due testuggini palustri siciliane. I protagonisti di questi distinti due episodi, alcuni cittadini ennesi che, trovandosi per caso in prossimità della Riserva, si sono imbattuti nei due placidi esemplari corazzati. A trovare la prima tartaruga, è stato il signor Geraci lungo una strada nei pressi del lago di Pergusa. Il figlio Mirko, che a scuola ha frequentato un progetto di Educazione ambientale sulla fauna del lago, ha subito allertato il padre e preteso che lo stesso si mettesse in contatto con la biologa Rosa Termine, l’esperta del progetto che gli ha fatto conoscere le meraviglie della zona. Il secondo esemplare invece è stato trovato nei pressi dell’autodromo da una persona che giornalmente vi si reca per fare jogging. Quest’ultimo, presa la tartaruga, si è rivolto a Enzo Buscemi, operatore nel parco Proserpina dell’azienda forestale, il quale ha consegnato anche questa testuggine alla biologa ennese. “Veramente una cosa incredibile – commenta visibilmente contenta Rosa Termine – Dopo le analisi dei due animali, ho potuto classificare un esemplare maschio e una femmina di “Testuggine palustre siciliana”(Emys trinacris) appartenente alla famiglia Emydidae, specie endemica di Sicilia, che solo nel 2005 è stata definita come nuova specie, differenziandola dalla Emys orbicularis, che vive nel resto dell’Italia ed dell’Europa”. Si tratta in pratica di una specie protetta sia dalle leggi regionali sia da varie convenzioni internazionali. “Negli anni è stata fatta più volte attività di informazione sulla differenza tra la nostra Testuggine palustre siciliana e le testuggini esotiche – continua la Termine - In Riserva un cartello invita la cittadinanza, qualora venissero trovate testuggini palustri, a consegnarle al Forestale o al Centro di recupero della Fauna Selvatica Ronza e a non liberarle autonomamente. Ciò al fine di evitare che esemplari esotici possano invece essere erroneamente introdotte nel nostro ambiente”. Le due testuggini, indubbiamente siciliane, una volta identificate e nutrite sono state liberate dalla biologa alla presenza degli allievi delle scuole Neglia e Santa Chiara, partner del progetto ambientale e chiaramente di Mirko, piccola grande guardia ambientale (servizio a cura di Danila Guarasci).
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