Un omicidio premeditato, non andato poi a buon fine. È quanto emerge dalle indagini dei carabinieri nei confronti di Gaetano Giannotto, 64enne, giudicato responsabile del tentato omicidio della convivente Lenuta Elisabeta Zamacau, 44enne, di origini rumene. I militari, dopo una telefonata, sono giunti in un appezzamento di terreno di proprietà dell’uomo e hanno visto Giannotta, in evidente stato confusionale, con i vestiti intrisi di sangue, adagiato nei pressi della propria autovettura, parcheggiata all’ingresso. Anche la vettura aveva tracce di sangue e accanto, la donna, per terra, priva di sensi ma ancora in vita. Immediato l'intervento del 118 e dell'elisoccorso che ha portato la donna all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. I carabinieri, sul terreno, hanno trovato l’arma, una Smith & Wesson, calibro 38, illegalmente detenuta e, vicino, una buca di notevoli dimensioni, scavata poco distante, che, gli investigatori ritengono dovesse servire a nascondere il corpo della donna. A scatenare la rabbia omicida dell'uomo, secondo una prima ricostruzione, la decisione di Zamacau di tornare in Romania con la figlioletta di appena quattro anni. Ieri, quindi, dopo aver accompagnato la bambina a scuola, Giannotto si è recato, insieme alla donna, a bordo della propria autovettura, nella campagna di sua proprietà, portando con sé la pistola, per ucciderla ma qualcosa è andato storto. Da una perquisizione nell'abitazione della coppia sono stati trovati altri proiettili dello stesso calibro, anche questi non denunciati. Giannotto è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna, a disposizione del magistrato di turno. La donna è ancora in prognosi riservata.