Enna

Venerdì 22 Novembre 2024

«Donna dal Fango»: a Enna la mostra dell’artista francese Maitea Miquelajauregui

Maïtéa Miquelajauregui
Una “donna di fango“

Una mostra, un cortometraggio ed un workshop per Maïtéa Miquelajauregui, l’artista francese fondatrice di Pollena studio, che da Parigi, qualche anno fa, si è spostata a vivere ad Agira, in Sicilia, dove organizza residenze di artista. I prossimi 10, 11, 17, 18, 24 e 25 settembre, al Convento dei Cappuccini di Enna, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 sarà possibile ammirare la sua mostra «Donna dal Fango».

Chi è Maïtéa

Laureata in scienze dell’Arte presso la Scuola d’Arte della Sorbona, a Parigi, Maïtéa utilizza diversi mezzi plastici, ceramica, nuove tecnologie per portarci, a volte a nostra insaputa, ai confini dei nostri transumanesimi interiori. Intelligenza artificiale, blockchain e altre forme di catture digitale vengono utilizzati per evidenziare la nostra frenetica ricerca di significato e ci invitano a una contemplazione consapevole.

La mostra di Enna

Per questa mostra «Donna di Fango», l’artista ha optato per un lavoro in situ e mette in scena una comunità di donne che si sarebbe evoluta in un contesto parallelo dal nostro, immaginando donne in simbiosi con la terra, che avrebbero sviluppato attitudini e riti che permettono un legame esacerbato con il nostro pianeta. L’uso della ceramica era quindi onnipresente, e questa unione tra artigianato e arte contemporanea ci porta a una riflessione su queste pratiche, ponendo la questione sul limite di ciascuna. L'artista propone una riflessione sull'artigianato e l'arte, legati intrinsecamente alla vita e all'attività umana.

Il Convento dei Cappuccini

Realizzata al Convento dei Cappuccini sembra essere proprio un viaggio alla scoperta di un mondo etereo Il Convento, che è la testimonianza della storia della presenza dei cappuccini ad Enna, è stato recuperato negli anni scorsi grazie ad un progetto che lo ha reso nuovamente fruibile. È in questo luogo magico che attecchisce la proposta dell’artista come una rinascita artistica e artigianale, con un'immersione nella vita quotidiana di un'immaginaria comunità di donne. Il convento è proposto in un altro spazio-tempo e ogni opera conduce lo spettatore in una favola comunitaria di donne che si sono evolute al di fuori del nostro tempo e del nostro contesto, sviluppando una vita intorno alla terra, la terra come materiale, come oggetto di devozione e come centro del ciclo della loro vita.

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