ENNA. Oltre 7 milioni e 247 mila euro. A tanto ammonta il debito complessivo che hanno i Comuni nei confronti dell'Ato rifiuti e che deve essere saldato entro la fine dell'anno se non si vuole che il sistema vada al collasso. In pratica questa somma equivale a oltre il 30 per cento del costo complessivo del servizio in tutta la provincia, circa 19 milioni e mezzo che viene fuori dalla sommatoria di tutti i costi di ogni comune e deliberato dai rispettivi consigli comunali. Una somma che tra l'altro dai vertici di Ennaeuno è stata definita insufficiente per poter garantire un servizio decente.
Ma malgrado ciò gli stessi comuni che tra l'altro sono obbligati per legge a riversare la propria parte mese per mese, visto che adesso sono loro che si incassano le bollette, non versano quanto devono a Ennaeuno affossando di fatto la società. Ed a questi costi già deliberati, si devono aggiungere dallo scorso mese di giugno, quelli non messi in conto ma da sostenere obbligatoriamente per conferire i rifiuti nelle due discariche del catanese e quella in territorio di Gela visto che la discarica di cozzo Vuturo è stata dichiarata non più idonea. Pena l'impossibilità di poter scaricare i rifiuti che così rimarrebbero per le strade dei Comuni inadempienti. Nello specifico, il Comune che deve la maggiore somma a Ennaeuno è Enna con poco più di 1 milione e 500 mila euro in pratica circa il 40 per cento del costo complessivo del servizio in città che è di circa 3 milioni e mezzo. A seguire Nicosia poco meno di 1 milione e 51 mila euro, Barrafranca 883 mila, Leonforte 554 mila, Piazza Armerina 492 mila, Troina 414 mila, Valguarnera 307 mila, Villarosa 303 mila, Regalbuto 251 mila, Aidone 242 mila, Agira quasi 238 mila, Pietraperzia 187 mila, Centuripe 173 mila, Assoro quasi 157 mila, Calascibetta 143 mila, Gagliano 115 mila, Nissoria 87 mila, Cerami quasi 79 mila, Catenanuova 58 mila, Sperlinga 13 mila.
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