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Piazza, ancora raid dei ladri all’ospedale Saccheggiati i distributori di merende

Dai sindacati la richiesta immediata di mettere mano al problema della sicurezza del nosocomio, soprattutto di notte e nei week end

PIAZZA ARMERINA. Ennesimo raid indisturbato dei ladri in uno degli ingressi dell'ospedale Chiello. E i sindacati gridano allo scandalo per il nodo sicurezza che continua a tenere banco, nonostante anni di proteste e diversi fatti di cronaca. Ad essere presi di mira ancora una volta sono stati i distributori automatici di snack e bevande che si trovano di fronte all'edicola, vicino alla cappella del presidio sanitario. I soliti ignoti hanno aperto la porta esterna senza alcuna difficoltà ed hanno prelevato le monete contenute all'interno dei distributori, danneggiando le macchine, come già avvenuto in altre occasioni. Dai sindacati arriva la richiesta immediata di mettere mano al problema della sicurezza del nosocomio, soprattutto nelle ore notturne e nel fine settimana. «Da anni facciamo verbalizzare in tutti gli incontri sindacali la richiesta di dotare la struttura di un sistema di videosorveglianza, sono stati anche stilati progetti, bastano 7 mila euro, ma di fatto poi ci troviamo a dover puntualmente commentare questi fatti incresciosi, il Chiello la notte diventa terra di nessuno», sottolinea Nino Di Catania, dirigente sindacale della Cgil. A battere i pugni sul tavolo e a chiedere il sistema di videosorveglianza anche Maurizio Libro, rappresentante sindacale ospedaliero per il l'Usb. «Un problema che va risolto, da anni chiediamo più sicurezza per l'ospedale Chiello», spiega Libro. A condividere la protesta anche la Cisl, con il dirigente sindacale Salvatore Meli che si associa alle richieste del collega della Cgil e chiede un'immediata inversione di marcia anche su questo fronte all'azienda sanitaria ennese. Un tema quello della sicurezza che si aggiunge al clima di incertezze e disservizi che nei giorni scorsi hanno portato l'amministrazione comunale, i sindacati e i comitati Pro Chiello a convocare per il 7 gennaio un sit in a Enna, in viale Diaz, davanti alla sede dell'Asl per salvare la struttura dal rischio chiusura. Anche il problema della mancanza della videosorveglianza entrerà di diritto tra le questioni che verranno sottoposte al prefetto Clara Minerva in un incontro che dovrebbe tenersi tra oggi e domani nel capoluogo di provincia. Negli ultimi anni ad essere presi di mira erano state anche l'edicola, la cassetta delle offerte della cappella e i distributori automatici dei piani superiori, con diverse indagini partite dai carabinieri del Comando Compagnia. A rendere più paradossale tutta la vicenda, inoltre, il fatto che fino a qualche anno fa, in realtà, un sistema di videosorveglianza fosse presente nei principali ingressi del presidio sanitario, per poi essere smantellato in mancanza del rinnovo del servizio.

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