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La tomba c’è, ma è irraggiungibile: a Piazza il cimitero senza i viali

L’assessore Ribilotta: le somme depositate non possono essere spese per le rigidità del Patto di Stabilità

PIAZZA ARMERINA. Tombe e cappelle sono state realizzate, gli oneri concessori pagati, i morti seppelliti, ma chi va a visitare i propri defunti nell'area di ampliamento del cimitero Bellia trova fango e la mancanza di viali e servizi minimi. Botta e risposta tra il consigliere Calogero Cursale e l'assessore con delega ai cimiteri Teodoro Ribilotta. «Dove sono andati a finire i soldi pagati dai cittadini? I viali non ci sono, quando piove è tutto pieno di fango, non c'è acqua e manca la linea elettrica, e ci sono topi e serpenti», spiega Cursale. «L'area dell'ampliamento è ancora una zona di cantiere, le somme depositate non possono essere spese per le rigidità del Patto di Stabilità, quando l'ufficio di Ragioneria ci darà il via libera procederemo ai lavori di completamento», replica l'assessore Ribilotta. Una situazione paradossale e assurda che i contribuenti stentano a comprendere dopo aver tirato fuori i soldi per dare degna sepoltura ai propri cari. Le nuove tombe sono state costruite già da anni e accolgono numerosi defunti, ma non vi è la possibilità di camminare su un viale, attingere l'acqua da una fontana, illuminare la cappella o accendere un luminio elettrico. Chi ha già costruito la cappella pagando alle casse comunali il suo pezzo di terra per ora deve rassegnarsi. E rimane di conseguenza chiuso anche il cancello d'ingresso alla nuova zona dell'ampliamento, quello che si trova sulla strada che porta al centro Aias, con i cittadini costretti ad un lungo giro per raggiungere la tomba di famiglia. L'assegnazione dei lotti del nuovo ampliamento aveva consentito al Comune di incassare 495.645 euro. Una somma vincolata, da utilizzare per il completamento delle opere di urbanizzazione della nuova fetta di cimitero. Così era stato stabilito e promesso ai cittadini dalle amministrazioni che si sono succedute a Sala delle Luci. Ed invece no. I soldi in realtà ci sarebbero, ma non possono essere spesi. Perché? Il Patto di Stabilità, come detto, blocca le somme che erano state versate dai cittadini. Nel lontano 2006 vennero assegnate ai cittadini richiedenti 150 cappelle e 170 monumenti e stipulati più di150 atti di concessione. Le tombe nel frattempo sono state tirate su, viali e impianti no. La gara d'appalto per mettere in piedi queste opere, quindi, per ora non si può fare. E in realtà il 2013 non sembra promettere un'inversione di tendenza, vista la situazione in cui versano i conti comunali, alle prese con i sempre minori trasferimenti, la stretta sulle spese e la necessità di tenere lontano lo spettro del dissesto finanziario.

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