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Al via i lavori per la chiesa di Santa Veneranda

Fondi per circa 210 mila euro, in parte finanziati dal dipartimento regionale di Protezione civile e in parte dalla Cei

PIAZZA ARMERINA. La prossima primavera si potrebbe tornare a celebrare messa nella chiesa di Santa Veneranda.
Una buona notizia per i fedeli del quartiere Castellina, privati da anni della principale e storica parrocchia della loro contrada. A settembre, infatti, così come confermato dalla Diocesi, inizieranno lavori di messa in sicurezza del tetto e dell’abside interna, con somme a disposizione di circa 210 mila euro, in parte finanziate dal dipartimento regionale di Protezione civile e in parte dalla Cei, la conferenza episcopale italiana. Un intervento di sistemazione della copertura atteso da molti anni per: una parte del tetto crollato, con il collasso del sistema di travi e delle tegole soprastanti, crepe sulla cupola, navate allagate e capriate del soffitto danneggiate dall’umidità. «Lavori già aggiudicati; previsto un intervento di quattro o cinque mesi poi, in primavera la chiesa potrà essere riaperta al culto e torneranno ad essere celebrate le messe», dice don Giuseppe Paci, responsabile del settore Beni culturali della Curia armerina. Una parte di detriti è precipitata nel tempo all’interno di un locale, dietro una porticina laterale. La manutenzione potrà consentire di evitare le pesanti infiltrazioni d’acqua piovana che in passato hanno provocato veri e propri allagamenti della navata centrale dell’edificio di culto. Più volte i pompieri del distaccamento Bellia erano dovuti intervenire in seguito ad abbondanti acquazzoni stagionali. Servirebbe mettere in sicurezza anche alcuni immobili adiacenti alla chiesa che attualmente si presentano transennati da alcune travi di legno, in modo da creare una fascia di sicurezza per i pedoni lungo la scalinata di vico Santa Veneranda. La chiesa, costruita tra la fine del ’600 e gli inizi del ’700, è chiusa al culto dall’ottobre del 2005, quando un’ondata di piogge creò i primi danni. L'ultimo intervento di manutenzione risale a circa 20 anni fa. Da allora un lento e graduale degrado. Al quale si è aggiunta la scorreria periodica di qualche ladro d’arte, con il furto della statua di Sant’Apollonia.

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