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Radiologia a Enna, pochi medici per i nuovi macchinari

La carenza cronica di personale non permette di snellire le liste d’attesa. Il primario: «Mole di lavoro in aumento», l’Asp allarga le braccia

ENNA. Arranca il reparto di Radiologia dell'Umberto I che ormai da mesi ha una carenza cronica del personale medico non indifferente e a pagarne i costi sono gli utenti, sebbene il reparto sia fornito di un'ottima attrezzatura diagnostica e quest'anno dopo un lungo periodo di attesa si è finalmente inaugurata la risonanza magnetica, gli esami si fanno a rilento. Sei medici su nove e la mole di lavoro individuale per coprire i colleghi in aspettativa per studio e maternità e il medico che ha chiesto il trasferimento al Civico ricadono sui restanti, incluso il primario Gaetano Alberghina, che di questa carenza non ne fa segreto e manifesta le sue preoccupazioni. Se poi a queste si aggiungono improvvise malattie dei restanti la situazione diventa davvero drammatica. «La mole di lavoro è in costante aumento - spiega Alberghina, primario al nosocomio e al Chiello di Piazza Armerina - Sono tante le richieste che arrivano dal pronto soccorso (in particolar modo le radiologie convenzionali del torace, colonna vertebrale, articolazioni) che svolgiamo in tempo reale a queste si aggiungono una media di sei diagnosi esterne sia per radiografia che per le ecografie e il personale non basta».Purtroppo la situazione attuale ha rallentato di gran lunga anche i tempi di start up previsti per l'utilizzo della risonanza magnetica, inaugurata come avevamo già scritto il 23 maggio. Medici e tecnici avrebbero dovuto fare un periodo di formazione affiancati da tutor esterni, ma è quasi impossibile. «Non ho personale a sufficienza per poterlo dedicare alla formazione», ribadisce Alberghina che ha smesso i panni di coordinatore per occuparsi in prima persona degli screening mammari e alleggerire il carico di lavoro ai colleghi. Il numero di accessi alla risonanza, riservata solo ai ricoverati, per tutto il 2013 sarebbe stato limitato ma attualmente si coprono il 70 o 80 per cento delle richieste. E la direzione amministrativa? Venuta a conoscenza della situazione ha alzato le mani: «Non si possono fare sostituzioni a nessun titolo tantomeno assunzioni, questo impone l'attuale politica sanitaria». AMO

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