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Enna, dopo due anni via i sigilli: comincia la bonifica della miniera Pasquasia

Il sito era stato sequestrato dalla Procura che tuttora indaga sull’inquinamento. La «pulizia» costerà 20 milioni

ENNA. Da ieri la miniera di Pasquasia non è più sotto sequestro. Polizia, carabinieri e Ispettorato forestale hanno eseguito il dissequestro del sito, disposto dal Procuratore Calogero Ferrotti. Alla miniera erano stati apposti i sigilli nel 2011. Ora, a partire da lunedì prossimo, potranno partire i lavori della bonifica, un appalto da 20 milioni di euro.
La miniera di sali potassici è inquinata da venti tonnellate di cemento amianto e un milione di metri cubi di materiali vari, tra cui prodotti chimici, ferro, legno, plastica e vetro. Al dissequestro hanno partecipato Marco Lupo, dirigente del Dipartimento Acqua e Rifiuti dell'assessorato regionale dell'Energia, Michele Brescia del Distretto minerario di Caltanissetta, il commissario superiore Gaetano Bognanni della Forestale, le pattuglie di polizia e carabinieri e il presidente della commissione speciale per le miniere dismesse dell'Urps, Giuseppe Regalbuto. Il Procuratore aveva annunciato il dissequestro già a luglio. Potranno così cominciare i lavori della bonifica. Il sequestro rientrava nell'ambito di un'indagine sull'inquinamento, tuttora in corso.
Alla procedura tecnica di ieri era presente anche il rappresentante della ditta che ha vinto l'appalto, la "1 Emme", Pasquale Gattuso. Il dirigente Lupo parla di "data importante per il territorio dell'Ennese e dell'intera Regione". Regalbuto, dal canto suo, si spinge a definire la giornata "memorabile per Pasquasia". "Questo ripaga il duro lavoro di cinque anni, nel corso dei quali enti e istituzioni hanno fatto il loro dovere". Per Regalbuto, "è il primo passo per parlare di riapertura della miniera". La società "1 Emme" ha già svolto lavori in passato anche in provincia di Enna: diversi anni orsono ha partecipato alla realizzazione della discarica di Cozzo Voturo, la più importante dell'Ennese. La fetta più grossa dell'appalto riguarda la bonifica, mentre il resto è relativo "al trasporto e l'incapsulamento in altre discariche, fuori dalla Sicilia, del materiale che verrà prelevato da Enna". Si tratta di un imponente piano di risanamento ambientale, al sito dell'ex miniera di contrada Salinelle, che fu chiusa nel 1992 dopo anni di estrazioni di sali potassici.

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