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Nissoria, in vendita l’ex fabbrica dei sogni

NISSORIA. Il Comune mette in vendita a mezzo milione di euro il capannone dell'ex Nissometal, l'«acciaieria dei sogni», che fu aperta nel 1974 promettendo lavoro e sviluppo ma poi chiuse i battenti, nell'86, dopo aver inquinato con le sue scorie un'area di 8.500 metri quadrati in contrada Panuzzi. Per bonificare la zona fu bandita una gara da 15 milioni di euro dall'Agenzia regionale per i rifiuti. I lavori furono consegnati nel 2010. Il consiglio comunale ha dato il via libera al piano di dismissioni e valorizzazione degli immobili comunali.

E uno di questi è proprio il capannone dell'ex fabbrica, già bonificato, dalla cui vendita il Comune conta di ricavare almeno 500 mila euro. Si parte dunque dalla dismissione del capannone, grande 2 mila metri quadrati, ma l'obiettivo è vendere anche i terreni vicini ai privati. Con questi soldi, secondo il sindaco Armando Glorioso, si potranno "estinguere alcuni mutui, abbassando i costi per interessi e rate e fare investimenti per spese di manutenzione straordinaria di strade cittadine e rurali". Il punto è stato approvato dall'aula di Palazzo di città, presieduta da Rosario Patti.
Attraverso le dismissioni, in sintesi, il Comune potrebbe "realizzare nuovi investimenti senza ricorrere a debiti". Si lavora alla realizzazione di una grande area artigianale.

«È un punto importantissimo per lo sviluppo economico - aggiunge Glorioso - Il progetto prevede l'inserimento nell'immediato di altre 6 imprese, alle quali si potranno vendere dei capannoni di circa 300 mq ciascuno. Mentre nei terreni adiacenti ne potranno essere ospitate altre 20, con annesso cortile, ultimata la bonifica in corso». La Nissometal, come si diceva, aprì negli anni '70. Tutto, dalla politica alla burocrazia, spianò la strada alla sua apertura, purché portasse un importante risvolto occupazionale. Iniziò la sua attività, assunse effettivamente del personale locale, tanto che alcuni emigrati rientrarono apposta dall'Estero.

Tutto, insomma, sembrava filare liscio, fin quando non cominciarono a circolare i primi sospetti di inquinamento. Appena i sospetti divennero certezze, nel 1986, il Comune ordinò la chiusura, perché "altamente inquinante". I lavori per la bonifica sono stati avviati solo nel 2010.

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