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Eternit nelle scuole di Enna, conto alla rovescia Regalbuto: «Presto o fondi vanificati»

ENNA. Giuseppe Regalbuto, presidente di commissione speciale dell'Urps, Unione regionale delle Province lancia l'allarme amianto. E lo fa dopo diversi confronti con i rappresentanti dell'Ona, l'osservatorio nazionale sull'amianto.
Punto veramente critico e che dovrebbe far pensare è la vasta presenza di eternit nelle scuole. Né è perfino convinto il governo nazionale che ha previsto ben 150 milioni di euro per bonificare gli istituti dall'amianto. «In Sicilia e particolarmente in provincia - dice Regalbuto - l'attuale mappatura delle scuole non offre tranquillità. Stimiamo che nell'80 per cento delle scuole siano presenti coperture in eternit». Stando alle ultime notizie con le somme proposte dal governo potrebbe iniziare la bonifica. Quindi tutto a posto? «Per niente - incalza Regalbuto - se questi lavori non inizieranno a breve scadenza e con tempi certi si rischia di perdere le somme per essere riversate su altri interventi». Ci sarebbero quindi ancora due o tre mesi di tempo e poi la fine del finanziamento, anche se un nuovo decreto allunga i tempi di realizzazione delle opere fino a dicembre 2014. Ma un anno passa in fretta. «Bisogna affrontare di petto il problema della bonifica dell'amianto soprattutto negli edifici scolastici per innalzare il livello di sicurezza». Il «decreto del fare» viene incontro a questa necessità prevedendo un allargamento delle scadenze con la possibilità di spesa dei 150 milioni di euro entro il 2014. «Questo decreto mette al centro l'azione dei sindaci e dei vertici delle Province che opereranno in qualità di commissari governativi». Se la spesa può essere effettuata entro il prossimo anno l'affidamento dei lavori deve comunque avvenire entro il 28 febbraio. Va ricordato che le polveri di amianto sono pericolose e «sono responsabili di alcune patologie come il mesotelioma pleurico». L'Ona da parte sua «presenterà progetti esecutivi per la realizzazione degli interventi di bonifica essenziali». In Sicilia ancora non esiste una mappatura ben definita dei luoghi contaminati da amianto, esiste solo un censimento parziale prodotto dalla commissione Urps per le miniere e per le scuole. I risultati non fanno dormire sonni tranquilli con Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Ragusa e Trapani le più esposte. «Le scuole - conclude Regalbuto - devono avere la giusta attenzione in sicurezza, igiene, servizi ma soprattutto devono garantire la salute di chi studia e di chi vi opera».

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