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Da ospedale «modello» a medicheria: il caso sanità infuoca l’aula consiliare

ENNA. Infuocata seduta di consiglio comunale con accuse su accuse contro management dell'Asp e Regione che hanno fatto diventare «una medicheria ciò che era un ospedale modello». E poi bocciatura completa sull'ipotesi degli Ospedali riuniti.
Dante Ferrari, chirurgo e consigliere, ha chiosato: «Questa scelta porterà alla chiusura anche l'ospedale di Enna». Sala d'Euno alla fine della seduta ha approvato un lungo e corposo ordine del giorno con un allegato firmato anche dall'Anao, il sindacato autonomo dei medici dirigenti. Dentro c'è di tutto dalla richiesta di un bacino di area vasta Enna, Agrigento, Caltanisetta da contrapporre alle realtà metropolitane alla richiesta di riavere i posti letto del decreto Balduzzi 575 per acuti e 128 per lungo degenza e riabilitazione, a fronte di una previsione regionale di 484. Forte la richiesta di ottenere somme che l'assessore Lucia Borsellino e il presidente della Commissione Sanità dell'Ars Giuseppe Di Giacomo hanno indicato solo per l'ospedalità minore.
E poi più personale e più primari. Sul personale: basta con le intrusioni politiche che sguarniscono i reparti per trasferire infermieri in altri ospedali dove non c'è quasi lavoro. Chiesta la riattivazione della Chirurgia Toracopolmonare considerata l'alta incidenza di richieste e la mancanza di tali reparti in tutto il centro Sicilia. Alla direzione dell'Asp, Sala d'Euno chiede pure la verifica del personale reparto per reparto con la razionalizzazione del Pronto soccorso e delle sale operatorie, forniture adeguate di materiale sanitario. E ancora, Endoscopia digestiva H 24, rendere operativo il Pta, abbattimento delle liste di attesa, assicurazioni sulla conclusione dei lavori al Ciss di Pergusa. Un discorso a parte va fatto per i medici di famiglia posti all'angolo e accusati di non far bene il loro lavoro scaricando sull'ospedale. Per loro è stata richiesta una verifica sugli esami prescritti e quanti di questi hanno evidenziato vere patologie.
Sono stati indicati come i Ponzio Pilato della medicina. Richiesta fatta contro gli sprechi. Un paziente curato da un medico di famiglia costerebbe mediamente 382 euro mentre un ricoverato circa 3.500 euro. Da segnalare poi il durissimo intervento del sindaco Paolo Garofalo per una sua visita occasionale all'ospedale. Il consigliere Ferrari è stato un fiume in piena con accuse su accuse ed ha invitato la cittadinanza "ad uscire dall'ignavia. La città deve essere consapevole che sta perdendo l'ospedale, oggi diventato una mediocre infermeria nonostante ottimi medici e paramedici".
L'ordine del giorno è stato formulato da quattro consiglieri operatori del settore Ferrari Fli, Giuseppe Grasso Pd, Paolo Gloria Mpa e Luigi Dello Spedale Pd. Dure parole per chi, operatore sanitario e consigliere, era assente. Ma l'Odg è aperto e quindi può essere firmato anche in questi giorni. Per Angelo Salamone Pd: "E' una vicenda allucinante, una porcheria. Medici e infermieri dove c'è bisogno". Paolo Gargaglione Megafono: "Bisogna cambiare registro, le responsabilità sono state anche della politica". Gianfranco Gravina Pd: "Superare l'ignavia e fare rete". Luigi Dello Spedale Pd: "Piazza Armerina ha scelto di andare con Caltanissetta per i rifiuti lo faccia anche per la Sanità e ci lasci i posti letto liberi". Dario Cardaci Ncd: "Quello che ho sentito in aula è assolutamente sconvolgente. Mai mi era capitato di restare talmente scosso e preoccupato". E Cardaci alle spalle ha ben quattro consiliature e a Sala d'Euno ne ha sentito tante di cotte e di crude.

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