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Enna, due stanze in più al pronto soccorso E stanno arrivando pure i medicinali

Allargato il Triage, il punto dove al paziente viene assegnato il codice che ne stabilisce la gravità

ENNA. Le visite del sindaco Paolo Garofalo all'Umberto I° hanno prodotto già un primo risultato almeno per il Pronto soccorso. «Abbiamo avuto - dice il primario incaricato Pippo Grasso - due stanze in più». «E per quanto riguarda il materiale?» domanda il primo cittadino. «Anche se a poco a poco - risponde l'infermiere incaricato dell'approviginamento - i presidi stanno arrivando». Ed elenca gli ultimi tipi di materiale e farmaci arrivati. Dal direttore sanitario Giuseppe Camilleri una prima risposta concreta. Il Pronto soccorso viene allargato: «Nell'immediato il reparto potrà operare in più locali e a breve inizieremo dei lavori di ristrutturazione per fornire altre e più adeguate stanze». In particolare avrà più respiro il Triage, la sala di primo impatto. È proprio lì che al paziente viene assegnato il codice secondo la gravità del malessere o dell'infortunio. Oggi il Triage ha un spazio davvero esiguo, non supera i due metri quadrati. Fra non molto avrà stanze più idonee. Ma per Camilleri bisogna attivare bene il Pta, presidio territoriale ospedaliero, e il Ppi, punto di primo intervento: «Queste strutture potrebbero sgravare l'ospedale dei codici bianchi e di quelli minori». Grasso conosce le necessità del reparto e fa il conto del personale in netto difetto: «Contiamo una media di 110 interventi al giorno mentre in altri ospedali ne contano una media di 8». Quali sono questi ospedali? «Piazza Armerina per esempio. Non voglio fare la guerra ma è necessario che il razionalizzare in provincia secondo le necessità». E qui s'inserisce il sindaco: «È stato innescato un gioco al massacro». E fa un esempio: «Leonforte e Piazza Armerina mandano le urgenze chirurgiche ad Enna. Ma se l'Umberto I° è senza medici e infermieri perchè trasferiti, non ne pagano il prezzo anche gli abitanti delle due cittadine? Un ospedale che funziona bene è una garanzia per tutta la provincia». Al Pronto soccorso sono in servizio 14 medici più il primario per tre turni. In quello di notte o nei festivi c'è solo un medico a disposizione per turno. Gli infermieri sono solo 19. Questo ristretto numero di personale deve garantire assistenza ad oltre 40 mila urgenze l'anno. Non solo ma deve dare assistenza ogni giorno ad 8 ricoverati e 25 osservazioni. Proprio ieri mattina in astanteria è stata ricoverata una donna in coma. La Rianimazione non aveva più posti. «E di questi casi - conclude Grasso - se ne contano ogni giorno». P.D.M.

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