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Nicosia, c’è il via libera per i cantieri di servizio: in 29 tornano al lavoro

NICOSIA. Riprenderanno a lavorare nei prossimi giorni i 29 fruitori dei cantieri di servizio, ex reddito minimo, che dopo l'ultima proroga, scaduta il 31 dicembre 2013 hanno dovuto incrociare le braccia. Per loro la giunta ha disposto l'utilizzo e l'anticipazione delle sole somme relative alle quote di contribuzione, perché in ogni caso i fondi relativi al sussidio che percepiscono dovranno comunque arrivare dalla Regione. «La delibera per il riavvio è pronta - spiega il sindaco Sergio Malfitano - aspettiamo solo il parere contabile. Ottenuto quello li avvieremo subito». I fruitori dei cantieri in città hanno varie mansioni ma la loro rimane una posizione delicata perché non riescono ad avere una stabilità. La loro attività infatti è caratterizzata da continue sospensioni e ritardi nei pagamenti. Spesso però il sussidio che ricevono in cambio del lavoro prestato, in alcuni casi essenziale per il Comune, è l'unica fonte economica di intere famiglie.
Proprio di recente la Regione ha avviato un piano per la fuoriuscita di questi lavoratori attraverso azioni di sostegno delle quali però i 29 nicosiani non vogliono avvantaggiarsi. Non vogliono abbandonare i cantieri perché comunque rivendicano il loro ruolo e aspirano ad una situazione più stabile. Questi fruitori, sebbene in realtà sono dei veri e propri lavoratori che nella stragrande maggioranza dei casi mandano avanti interi servizi comunali, chiedono da decenni di ottenere una stabilizzazione e non ottengono mai risposte definitive. A sostenere economicamente l'impegno dei fruitori è l'assessorato regionale al Lavoro, che stanzia le somme, le trasferisce al Comune che poi provvede ai pagamenti. In città i 29 lavoratori (ex reddito minimo, l'azione di sostegno prevista da un decreto legislativo del 1998 e nata per «contrastare la povertà e l'esclusione sociale attraverso il sostegno delle condizioni economiche e sociali delle persone esposte al rischio della marginalità sociale ed impossibilitate a provvedere al mantenimento proprio e dei figli») si occupano della gestione del verde pubblico, della pulizia degli uffici, della manutenzione dei beni comunali. In cambio ricevono un'integrazione al reddito, ossia un contributo economico sulla base dell'impegno, che viene stabilito in considerazione del reddito e della composizione del nucleo familiare.

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