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Alla Kore di Enna comincia un altro anno di «lezioni»

ENNA. Ieri più di un centinaio i togati che hanno fatto ingresso all'auditorium dell'università Kore rendendo l'inaugurazione dell'anno accademico un momento solenne. Non poteva che scegliere il primo giorno di primavera l'ateneo che porta il nome della divinità che la primavera faceva sbocciare. A prendere parte all'apertura formale del nuovo anno, due ospiti d'onore il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzelli e Rosario Crocetta il presidente della Regione, con arrivo a sorpresa a metà mattinata. "Il 21 marzo di dieci anni fa l'Università di Enna era ancora sulla carta - ha detto il presidente dell'università Cataldo Salerno, e ha proseguito - Oggi è già la terza università non statale d'Italia per numero di corsi di laurea, di facoltà e di professori e ricercatori di ruolo". Dopo i ringraziamenti alle autorità accademiche e civili (molte in sala), Salerno ha continuato: "Gli studenti non sono il nostro punto di partenza, ma la finalizzazione di ogni nostra azione". Di seguito la relazione del Rettore Giovanni Puglisi che prima ha letto il messaggio augurale che il neo Ministro all'Istruzione Stefania Giannini ha inviato all'ateneo. In un passo del suo discorso ha detto:"Già lo scorso anno denunciavo come la vita universitaria non è più al centro della Res Publica, oggi aggiungo che verso essa c'è assoluta indifferenza tanto che non sembra più appartenere a questo Paese. In Sicilia il diritto allo studio langue". A seguire il Direttore Generale, Salvatore Berrittella, ha relazionato sullo stato generale dell' Ateneo dal punto di vista Organizzativo e Finanziario che appare, rispetto agli altri atenei italiani, in buona salute con investimenti in atto di 30 milioni di euro. Ma arriva anche l'urlo d'allarme di Calogero Ferreri, Rappresentanti degli studenti: «L'unica drammatica continuità a cui abbiamo assistito in questi anni è quella dello smantellamento dei diritti, allo studio come alla casa, al reddito come al posto di lavoro non precario». Un cerimoniale che suona quasi funereo, a Ferreri, a queste parole si riallaccia il Governatore Crocetta nel suo intervento: «Sono gli studenti, i veri protagonisti della scuola e del sapere, sono loro che danno un senso al lavoro delle istituzioni, per questo non possiamo definire questo un giorno funereo. Perché l'università ha rappresentato nella storia del nostro Paese un elemento importante della vita sociale, culturale e della libertà. Essa fu l'unica istituzione ha manifestare libertà e autonomia durante il fascismo». Ad anticipare il Governatore la breve lectio magistralis di Pritruzzella, che la Kore l'ha vista nascere avendo partecipato nel Comitato Ordinatore. La sua è stata un'analisi attenta dell'attuale crisi «che non è una recessione bensì una crisi strutturale che esprime il venire meno di un equilibrio in Europa tra mercato democrazia e questione sociale e l'antitrust si trova a vivere una fase di trasformazione trovandosi in un crocevia. Il mercato liberalizzato comunque consente una maggiore scelta». «No alla Mafia», questo il coro di voci che si è levato a chiusura della cerimonia dall'auditorium mentre i nomi degli «eroi silenziosi di una rivolta morale» continuavano a scorrere su uno schermo - come aveva chiesto il Rettore - Un coro per unirsi simbolicamente a don Ciotti e Papa Francesco, alla vigilia della "XIX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia».

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