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Leonforte: usura, scattano due condanne per l’inchiesta «Sole Nero»

LEONFORTE. Il Gup David Salvucci ha condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione per usura Giuseppe Fascetto e Michele Cammarata. I due erano imputati, con il rito abbreviato, al processo "Sole Nero", che trae origine dall'inchiesta della squadra mobile su un presunto giro di usura che avrebbe avuto come unica vittima un imprenditore del Catanese. Per i due imputati, che hanno beneficiato di uno sconto di un terzo di pena per il rito abbreviato, il pm Roberto Condorelli aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione. I due sono difesi dagli avvocati Giovanni Palermo e Nino Grippaldi. Fascetto e Cammarata sono due dei quattro arrestati (poi liberati), a luglio del 2012 dagli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile, diretta dal vicequestore Giovanni Cuciti. La requisitoria del pm risale ormai a diversi mesi orsono. Per Cammarata l'accusa di usura si configurerebbe, secondo la Dda di Caltanissetta, perché avrebbe fatto da tramite per un prestito fra la presunta vittima, un imprenditore agricolo che vive in provincia di Catania, e Fascetto. Per quest'ultimo invece l'accusa è di aver prestato egli stesso dei soldi (anche se lui sostiene di non aver chiesto alcun interesse). Nel corso degli interrogatori a cui sono stati sottoposti, in sostanza, i due imputati hanno sempre negato ogni responsabilità. Cammarata ha sottolineato di non aver prestato mai nulla alla presunta vittima, circostanza di cui è convinta anche l'accusa; ma poi, contrariamente alla tesi investigativa, nega di aver mai messo in contatto nessuno con la presunta vittima. E anche il leonfortese Fascetto, dal canto suo, ha negato seccamente ogni ipotesi che facesse configurare il reato di usura. I due imputati, come si diceva, sono stati scarcerati da tempo. E da tempo ha lasciato il carcere anche un terzo coinvolto nell'inchiesta, l'agronomo catanese Giuseppe Torrisi, che nel frattempo ha patteggiato (per concorso in usura). Resta invece in carcere il quarto indagato dell'inchiesta, il villarosano Maurizio Nicosia, difeso dall'avvocato Antonio Impellizzeri. Nicosia è sotto processo con il giudizio immediato al tribunale di Enna ed è l'unico, fra gli imputati dell'inchiesta "Sole Nero", a cui è contestata pure l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per Nicosia il processo si dovrebbe chiudere domani al Tribunale di Enna. Nel suo caso, il pm Condorelli ha chiesto ai giudici ben 12 anni di reclusione. J. Tr.

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