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Mancano le divise antinfortunistica Slitta nell'Ennese la chiamata per 300 forestali

ENNA. Dovevano essere avviati a lavoro martedì prossimo. Ma il tutto è stato rinviato «sine die». E la situazione paradossale è che il rinvio non è dovuto per problemi finanziari.
La strana vicenda riguarda una prima trance di lavoratori stagionali forestali circa trecento del contingente dei centocinquantunisti che dovevano essere avviati a lavoro dalle sezioni circoscrizionali di Enna, Piazza Armerina e Nicosia, martedì prossimo. Si trattava di una prima «chiamata» per un contingente, quello dei lavoratori stagionali che tra operai forestali e addetti all'antincendio sono circa 2 mila e 500 e che a seconda della collocazione nella rispettiva fascia di garanzia lavorano per 151, 101 o 78 giornate. E è la vicenda del rinvio ha del paradossale poiché il motivo non è dovuto a problemi finanziari visto che la copertura economica c'è poiché verrebbero pagati da misure comunitarie del Piano di sviluppo rurale ma perchè, l'Azienda delle foreste non è nelle condizioni di poter assicurare ai lavoratori l'abbigliamento antinfortinistico. Infatti pare che le ditte fornitrici di questi dispositivi non si senta più di fare credito all'ente che deve loro ancora saldare le fatture del 2013. Il tutto viene in parte confermato dal dirigente provinciale dell'Azienda delle foreste Nunzio Caruso.
«Confermo che l'avviamento al lavoro di martedì prossimo è stato rinviato a data da destinarsi — continua Caruso — perchè non possiamo garantire a quella data ai lavoratori i dispositivi di sicurezza antinfortuni. Purtroppo abbiamo questo problema con le ditte fornitrici e la cosa mi rammarica perchè posso affermare che i mandati di pagamento per queste fatture sono già pronti e quindi sarebbe ormai questione di pochissimo tempo». Ma se per l'avviamento degli operai forestali l'avviamento è stato solamente rinviato, nessuna notizia all'orizzonte invece si ha per l'avvio al lavoro dei circa 700 operatori del Servizio antincendio boschivo più comunemente conosciuti come «sabbisti». Infatti quando ormai si è alle porte dell'inizio della stagione estiva e quindi quella con maggiori rischi incendi per l'ingente patrimonio boschivo del demanio forestale, in provincia di Enna, non si ha nessuna certezza su questi lavoratori. «Purtroppo è proprio così — conferma anche in questo caso lapidario Caruso — del servizio antincendio boschivo non abbiamo nessuna notizia». Ri.Ca.

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