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Formazione, ad Enna pagano per un corso che non esiste

«Abbiamo superato gli esami, ma a oggi non siamo in possesso di alcun attestato di qualifica. Chiediamo alla Procura di perseguire i responsabili di una truffa». Che intanto hanno smontato l’ufficio

ENNA. «Abbiamo pagato, seguito i corsi, superato gli esami, ma a oggi non siamo in possesso di alcun attestato di qualifica. Chiediamo alla Procura di perseguire i responsabili di una truffa». È la testimonianza di un giovane della provincia di Enna, assistito dall'avvocato Sinuhe Curcuraci, che ha sporto denuncia alla Procura. Sostiene di aver seguito, assime a tanti altri, 1.000 ore di formazione a pagamento, svolto tirocini per cui era necessario affrontare altre spese e alla fine di aver pure sostenuto degli esami, in Emilia Romagna o in Lombardia, per ottenere un titolo con cui lavorare come operatore socio sanitario (Oss) o socio-assistenziale (Osa). Solo che poi, i corsisti, hanno scoperto di avere speso quasi duemila euro, oltre ai soldi per le trasferte, per nulla: quel corso, contrariamente a quanto era stato detto - e scritto nei manifesti pubblicitari - non sarebbe stato autorizzato dalla Regione. Questo è ciò che sostengono i giovani. L'avvocato Curcuraci ha sporto una formale denuncia per conto di sei di loro, secondo cui si è trattato di un raggiro, che li avrebbe visti vittima assieme i docenti, tutti creditori, a detta dei denuncianti, nei confronti della società che organizzò il corso. "Sono giovani alla ricerca di un lavoro - afferma l'avvocato Curcuraci - che finiscono per essere raggirati da soggetti senza scrupoli, che sfruttano la disperazione della gente". La società in questione, in pratica, avrebbe aperto degli uffici, messo una segretaria a rispondere al telefono, e iniziato a lavorare. Poi avrebbe posto i manifesti in giro per le strade e attirato i giovani in cerca di lavoro. Di corsi per "Osa" e "Oss", da quando sono state create queste figure professionali, se ne sono svolti a decine, in giro per la Sicilia. Ma questo, secondo i denuncianti, non era valido. "Il costo del corso era di quasi duemila euro, di cui duecento versati come acconto e il resto a rate mensili da 150 euro - spiega uno dei denuncianti -. Nella domanda di ammissione veniva ribadito che il corso dava diritto all'ottenimento delle qualifiche Osa e Oss, tanto che, alla fine, si sarebbe svolto un esame al cospetto di una commissione nominata dalla Regione Sicilia". I corsi sarebbero andati avanti da febbraio a dicembre del 2012, con lezioni orali e tirocinio pratico. L'attestato, sarebbe stato assicurato loro, doveva essere valido "su tutto il territorio nazionale". «Durante il corso poi ci hanno detto che l'esame finale si sarebbe svolto in Emilia Romagna, perché l'ente di formazione aveva stilato una convenzione con quella Regione - prosegue il racconto -. Nonostante avessimo pattuito l'esatto opposto, le spese di viaggio sono state pagate interamente da noi, così come quelle per il tirocinio». Dopo la prova finale, in pratica, i corsisti hanno cominciato a chiedere notizie, inizialmente alla segretaria della società, poi al responsabile. Lui li avrebbe rassicurati, fin quando - dopo aver ricevuto notizie preoccupanti da una ex corsista - le comunicazioni si sono interrotte e la sede ha chiuso. A quel punto hanno cercato in giro e sostengono di non essere riusciti a trovare alcun documento attestante che quel corso fosse davvero autorizzato. Per questo hanno chiesto alla Procura di perseguire i responsabili. L'indagine è in corso, diretta dal procuratore Calogero Ferrotti. Il titolare dell'inchiesta è il pm Fabio Scavone, che ha delegato l'indagine alla Guardia di Finanza.

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