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Catenanuova, nessun legame con la mafia: archiviato caso su carabiniere

CATENANUOVA. La Dda di Caltanissetta ha chiesto e ottenuto l'archiviazione dell'inchiesta a carico dell'ex comandante dei carabinieri, il maresciallo capo Giuseppe La Mastra, che è stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Mastra dunque viene scagionato da ogni accusa. L'indagine era stata aperta a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia di Catania, il «professore» Gaetano D'Acquino, secondo cui Filippo Passalacqua, il presunto reggente a Catenanuova del clan Cappello di Catania, gli avrebbe raccontato di avere un "amico" alla caserma dei carabinieri. La Mastra fu iscritto sul registro degli indagati della Dda di Caltanissetta per concorso esterno, dunque, ma l'inchiesta, coordinata dai pm Roberto Condorelli e Giovanni Di Leo, si è chiusa con il proscioglimento.
L'apertura di un fascicolo, del resto, era stato un atto dovuto, anche se in un ambiente ristretto come quello di Catenanuova aveva suscitato illazioni e sospetti, che adesso vengono fugati. La richiesta della Dda è stata accolta dal Gip David Salvucci, che ha emesso il decreto di archiviazione delle indagini. Nel corso dell'inchiesta, si ricorda, era stata disposta una perquisizione all'interno della caserma, eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Enna, che si chiuse con l'arresto di La Mastra per detenzione illegale di due pistole. Fu poi scarcerato immediatamente dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, dopo la convalida, quando gli furono concessi i domiciliari (infine fu liberato totalmente). Il sottufficiale dell'Arma è difeso dall'avvocato Giuseppe Lipera del foro di Catania. La notizia dell'archiviazione dell'indagine per concorso esterno è trapelata solo ieri mattina, a un paio di giorni di distanza dal processo per la cosiddetta "strage di Catenanuova", in cui uno degli imputati, che è per l'appunto Passalacqua, aveva parlato anche del maresciallo La Mastra. Nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, in Corte d'assise a Caltanissetta, Passalacqua, dopo aver respinto le accuse che lo riguardano, ha fatto riferimento al sottufficiale. Lo ha fatto per dire di non aver mai avuto alcuna vicinanza con lui, che anzi sarebbe stato sempre particolarmente duro nei suoi confronti, tra perquisizioni e vari atti del suo ufficio che lui avrebbe percepito quasi come «un abuso di potere». Sta di fatto che l'archiviazione risale a qualche tempo fa, anche se si è saputo solo ora. La notizia che il maresciallo è stato scagionato è confermata da fonti vicine alla Dda di Caltanissetta e cancella una volta per tutte anche le nubi che, inevitabilmente, si erano addensate pure sulla stazione dei carabinieri di Catenanuova, in relazione al periodo in cui fu comandata da La Mastra. Le ricostruzioni del pentito D'Acquino, in pratica, non hanno trovato alcun tipo di riscontro.

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