Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Randagi e bivacchi, a Piazza Armerina la notte è un incubo

PIAZZA ARMERINA. Latrati notturni di gruppo che svegliano i cittadini, strade, aiuole e marciapiedi trasformati in luoghi di bivacco, condizioni igienico-sanitarie in alcuni casi al limite, non senza qualche episodio di eccessiva aggressività verso i pedoni e i veicoli in movimento. Il fenomeno randagismo torna ad occupare il consiglio comunale.
In un'interrogazione presentata al sindaco Filippo Miroddi, al presidente dell'aula Gianfilippo La Mattina e al Comando della Polizia municipale, il consigliere Teresa Neglia parla di fenomeno "che sta dilagando a dismisura" e chiede la sterilizzazione dei quattrozampe senza fissa dimora o il ricovero degli esemplari più aggressivi.
«Nelle zone centrali e periferiche e in alcuni quartieri sono presenti branchi di cani che vagano, ponendo problemi di sicurezza per i cittadini, di decoro urbano, randagi che sono affamati e in cerca di cibo, i quali devastano i sacchi dell'immondizia, disseminando la spazzatura per le vie della città», spiega il consigliere Neglia.
«Si consideri il progressivo venir meno della sicurezza pubblica e il serio pericolo per l'incolumità delle persone, visto che di recente si è registrato qualche episodio di randagi che hanno attaccato anziani e bambini", aggiunge la firmataria dell'interrogazione a risposta scritta, proponendo una campagna di monitoraggio da parte della Polizia municipale o del Corpo Forestale, auspicando un rimedio immediato «prima che accada l'irreparabile».
La questione è stata anche al centro dell'attività ispettiva di recente, con le segnalazioni arrivate da altri consiglieri comunali. «Una città piena di zecche, le persone non portano più i cani fuori a fare una passeggiata perché temono di vederli riempiti di parassiti», dice il consigliere Ivan Picicuto. Di recente, nel corso di una disinfestazione in contrada Santa Croce, il citofono di un condominio nel quale abitano molti bambini è stato trovato infestato da nidi di zecche.
Randagi senza colpe, naturalmente, vittime anche loro di un sistema delle istituzioni che non riesce a controllare il fenomeno. Il consigliere Neglia precisa: «La soluzione non è certo quella, come qualcuno invoca, dell'abbattimento degli animali».
Tra le preoccupazioni dei residenti in alcune aree della città anche quella che prima o poi possa succedere qualcosa ai ragazzi in moto, visto che spesso gruppi di randagi si lanciano all'inseguimento improvviso e ravvicinato degli scooter di passaggio, cogliendo di sorpresa chi si trova alla guida, rischiando di farli finire a terra.

Caricamento commenti

Commenta la notizia