Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Tribunale, stop alle udienze in attesa di un autunno "caldo"

ENNA. Un mese e mezzo di stop alle udienze, poi sarà un autunno caldo all’insegna della cronaca giudiziaria. Tra processi di mafia, sfruttamento della prostituzione, traffico di droga e violenze sessuali, entro ottobre si attendono decine di sentenze importanti.
Oggi sarà il primo giorno di stop ad ogni tipo di udienza al tribunale di Enna, dove da una settimana non si celebrano processi penali ad eccezione di quelli urgenti, di interrogatori di garanzia e convalide degli arresti.
A metà settembre e attesa la sentenza del processo «Pandemia», su un caso di prostituzione minorile scoperto dalla Squadra Mobile, che ha liberato una quindicenne da un turpe giro di rapporti sessuali a pagamento con diversi adulti, fra cui almeno tre pensionati ultrasettantenni.
Approda in apppello nel prossimo autunno il processo «Clapton», su un giro di spaccio di cocaina nella «Enna bene» scoperto dalla Polizia nel 2007.
Si avvia a conclusione in questi giorni l’inchiesta «Go Kart» dalla vasta operazione dei carabinieri del nucleo investigativo e del comando provinciale di Enna che ritengono di aver smantellato tre clan mafiosi operanti nei territori di Catenanuova, Centuripe e Regalbuto. Settembre dovrebbe essere il mese dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari o di un eventuale determinazione alternativa da parte del pm della DDA di Caltanissetta che coordina le indagini.
A metà settembre entrerà nel vivo l’udienza preliminare «Homo novus», sulle gesta e gli affari del presunto clan leonfortese di cosa nostra.
Dopo l’estate arriveranno le battute finali del processo, che vede alla sbarra un meccanico ed una guardia giurata di Valguarnera, per violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 15 anni.
Entro la fine dell’anno, infine, la Corte d’Appello di Caltanissettta dovrà fissare le date dei processi di secondo grado sui due terribili casi di femminicidio che hanno insanguinato negli ultimi anni la provincia di Enna: l’omicidio della ventenne ennese Vanessa Scialfa, assassinata dal fidanzato Francesco Lo Presti, e l’omicidio, a Leonforte, della trentacinquenne di nazionalità rumena Violeta Coriou, per cui è stato condannato il leonfortese Giuseppe Chiavetta, ritenuto colpevole nonostante il cadavere della vittima non sia mai stato rinvenuto.

Caricamento commenti

Commenta la notizia