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Enna, quando la legalità si fa anche a colpi di selfie

L’istituto De Amicis coinvolto in un progetto di rete. Su Internet cartoline di denuncia contro sprechi, degrado, abbandoni, malaffare e cementificazione selvaggia

ENNA. Ci sarà presto anche un selfie dell’istituto De Amicis nel sito www.abitarepersopravvivere.com. Si tratta di un piccolo grande progetto di legalità, ideato dai campani Vincenzo Ammaliato, Eliano Imperato, Raffaele Cortile e Vincenzo Capasso che, semplicemente attraverso speciali cartoline su internet, denuncia sprechi, degrado, abbandoni, città fantasma, malaffare, cementificazione selvaggia, cattiva amministrazione e controllo mafioso del territorio.  “La nostra – spiega il docente coordinatore del progetto legalità Paolo Patrinicola che oggi porterà i ragazzi ennesi in Campania in continuità con l’esperienza fatta lo scorso anno con Alessandro Gallo, il giovane salvato dalla camorra attraverso il teatro - sarà la prima scuola d’Italia a dare il proprio contributo a questo progetto che, in modo semplice ma immediato, vuole dire no allo spreco di denaro pubblico, a sogni di intere popolazioni infranti, a progetti abbandonati”.

Tredici ragazzi di seconda media, accompagnati dal dirigente Filippo Gervasi, l’assessore all’istruzione Vittorio Di Gangi e i docenti Dario Gitto e Filippa Ilardo, si sposteranno infatti tra Napoli e Caserta per conoscere di persona i protagonisti del progetto “Abitare per sopravvivere” e farsi immortalare per una nuova cartolina (in aggiunta alle 16 già sul sito), all’interno di una scuola abbandonata di Castel Volturno. Lì infatti negli anni 60 fu avviato un megaprogetto di trasformazione della costa domiziana in una sorta di Florida del sud Italia.

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