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Giro di usura a Troina, c'è un altro indagato

Emergono dettagli che dimostrano come il sistema messo in atto era così ben strutturato che se non ci fossero state le intercettazioni non si sarebbe scoperto

TROINA. In città c’è stupore e a tratti incredulità per l’operazione della Guardia di finanza di Nicosia che ha smantellato un giro di usura che, secondo le stime, aveva un giro d’affari annuo di 600 mila euro. Stupore e incredulità che contrasta con la tesi investigativa dei finanzieri secondo cui «tutti sapevano» che il gruppo di sei persone raggiunto all’alba di sabato da altrettante misure restrittive «prestava soldi con tassi usurai». Emergono adesso particolari e dettagli che dimostrano come il sistema messo in atto fosse così ben strutturato che se non ci fossero state le intercettazioni, forse, non si sarebbe mai scoperto. Ed emerge anche che nel registro degli indagati è iscritto un altro giovane uomo di Troina che però non è stato raggiunto da nessuna misura.

Intanto Giuseppe e Domenico Sotera classe 1985, difesi dagli avvocati Saraniti e Raimondi, rimangono in carcere ad Enna, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che non è stato fissato. Aspettano la fissazione dell’interrogatorio di garanzia anche gli arrestati ai domiciliari Domenico Sotera, classe 1988 figlio di Giuseppe, Serafino Impellizzeri e Salvatore Suraniti, difesi dagli avvocati Saraniti e Grassia, e Salvatore Barbera che ha obbligo di dimora a Troina.

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