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Nicosia, ingiuria i cognati tramite Facebook: condannata

NICOSIA. Saranno risarciti, con un separato giudizio civile, i due nicosiani, marito e moglie, che un anno fa erano stati ingiuriati e minacciati, via Facebook e attraverso sms, dalla ex cognata. Lo ha deciso il Giudice di pace di Nicosia Rosina Graziano che ha emesso ieri la sentenza di condanna, per ingiurie e minacce, nei confronti di Graziella Ragonese che vive a Misterbianco, nel catanese. La donna, 44 anni, è stata condannata al pagamento di una multa di 400 euro e dovrà pure rifondere le spese legali quantificate in 1.400 euro. L’8 ottobre del 2014 Graziella Ragonese, così come hanno verificato i carabinieri di Nicosia, ingiuriava la cognata, M.C.S., su Facebook.

La frase postata sul profilo di M.C.S. non lasciava nulla all’immaginazione, faceva riferimento alla mancanza di dignità ed era inoltre condita di epiteti particolarmente offensivi. Il giorno dopo sul cellulare di F.B., marito di M.C.S., sempre Graziella Ragonese inviava un paio di messaggi offensivi. Uno faceva riferimento ad un problema fisico dell’uomo ed un altro diceva: «Da me aspettati tutto». A gennaio scorso marito e moglie si erano presentati alla Stazione cittadina dei carabinieri per sporgere querela. I carabinieri avevano avviato le indagini e a luglio scorso si era aperto il processo dinanzi al Giudice di pace di Nicosia. A disporre il giudizio, che si era aperto il 17 luglio scorso, con un decreto di citazione diretta, era stata la Procura di Enna.

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