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Piazza Armerina si mobilita per salvare l'ospedale

PIAZZA ARMERINA. Vignette, “chiamata alle armi” con appelli pubblici, auto che circolano per città con tanto di megafono per annunciare la manifestazione. Ora anche un consiglio comunale straordinario convocato per le 8,30 del mattino. La città si mobilita per il grande corteo di protesta che dalle 9 tenterà di lanciare un segnale ben preciso alle istituzioni regionali e a quelle periferiche: «Giù le mani dall’ospedale Chiello».

«Non accetto la scusa che avete altri impegni, perché se chiude l'ospedale altro che dovete perdere tempo per andare altrove, sperando di non averne mai bisogno, ma siamo tutti sotto questo cielo, sappiate che i reparti che sono rimasti sono un fiore all’occhiello con bravi medici ed infermieri, abbiamo solo bisogno di vedere incrementato il nostro ospedale, non accettiamo il ridimensionamento», dice la signora Rosa Rovetto, presidente del comitato Pro Chiello. Sui social network da giorni campeggia una vignetta dell’artista Giuseppe Liguori nella quale compare proprio la signora Rovetto, con alle spalle il Chiello, mentre tiene nelle mani due buste piene di armi, fucili, dinamite, spade e la nuvoletta dei fumetti con le parole: «Ho preso gli appunti per la prossima riunione». Come dire, ormai il tempo delle parole è finito, si va “in guerra”, con le armi della protesta pubblica, civile, ma dura, in un clima nel quale il dialogo per ora con la direzione dell’azienda sanitaria provinciale 4 di Enna è finito. Del resto il documento che accompagna la manifestazione è molto chiaro e diretto: il management dell’Asp va rimosso.

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