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Delitto di Valguarnera, confermato l'ergastolo per il mandante

ENNA. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo. Per questo finisce in carcere il mandante dell' omicidio dell' ambulante Salvatore Prinzi, ucciso in contrada Valdinoce, a Valguarnera, il 21 ottobre del 2006.

A volere il delitto fu l' operaio quarantaquattrenne Luca Pittà, suo compaesano, che avrebbe chiesto aiuto allo zio, il crotonese Giuseppe Ferrara, già da tempo condannato a 30 anni come esecutore materiale. Il movente sarebbe legato ai dissidi, per ragioni mai totalmente chiarite, che la vittima avrebbe avuto con l' allora trentaquattrenne Pittà, che avrebbe raccontato tutto allo zio, il quale si è armato, è sceso da Crotone, ha ucciso Prinzi ed è ripartito subito in macchina alla volta della sua Calabria. Pittà, per i giudici, fu istigatore e complice dell' assassino. La vittima, va ricordato, fu colpita con una pistola e finita con un machete.

La prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei difensori dell' uomo, aprendo così le porte all' esecuzione della sentenza. Al giudizio erano parte civile i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Nino Grippaldi e Fabio La Licata.

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