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Clan di Pietraperzia, chiesti dodici rinvii a giudizio

PIETRAPERZIA. Secondo i carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, tra il 2011 e il 2013, il clan di Pietraperzia, uno dei più antichi e storicamente agguerriti della provincia di Enna, si sarebbe rimesso in moto. A reggerne le sorti sarebbero stati in tre, Giuseppe Marotta, Vincenzo Capizzi e Giuseppe Piccicuto. Per questo ora sono stati rinviati a giudizio in dodici, mentre altri due hanno chiesto il rito abbreviato.

Si chiude così l’inchiesta “Primavera”, dal titolo dato dai carabinieri alla loro operazione, che, a giugno 2016, portò in manette 10 persone. Il processo si aprirà l’11 luglio dinanzi al Tribunale collegiale di Enna. Secondo gli investigatori, il gruppo avrebbe controllato l’“ordinaria amministrazione” della presunta cosca, che si sarebbe occupata di estorsioni, traffico di armi e droga e della gestione del cosiddetto controllo del territorio, sotto l’ala di Cosa Nostra. A chiedere i rinvii a giudizio è stato il Pm Roberto Condorelli.

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