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Frode sui ticket sanitari a Enna, scatta sequestro preventivo da 700 mila euro

ENNA. L’amministratore unico e due gestori della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup, Call Center, riscossione ticket dell’Asp di Enna, avrebbero distratto la somma di 685.391 euro. I militari del nucleo di polizia economico - finanziaria della guardia di finanza hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo per un valore di  443.041 euro emesso dal gip del tribunale di Enna. Tra gli indagati l’amministratore della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup - Call Center - Riscossione Ticket dell’Asp di Enna, ci sono:  C. G. M. I., di 42 anni, il “gestore di fatto” della società affidataria C. O. D., di 34 anni e l’altro gestore  R. F., di 31 anni. Tutti sono già indagati dal marzo 2017 per peculato aggravato continuato commesso nel 2016, come incaricati di pubblico servizio.

La società era affidataria del servizio, aggiudicato con gara pubblica, sin dal 2012 e lo svolgeva attraverso le postazioni di front office nei presidi ospedalieri, dove c’erano dipendenti della medesima società, incaricati di ricevere le prenotazioni delle visite, nonché di riscuotere giornalmente i tickets versati dagli utenti richiedenti visita.
Secondo le accuse avrebbero intascato le somme versate dagli utenti per i ticket per le prestazioni sanitarie che avrebbero dovuto versare all'Asp.

Il sequestro ha riguardato una villetta, un orologio d'oro Cartier, una Fiat 500, 13 quote di partecipazione in 8 società, variamente ripartite, intestate agli indagati. Nei mesi scorsi l'Asp aveva recuperato oltre 200 mila euro incamerando la fideiussione prestata dalla società in sede di stipula del contratto di gestione. La vicenda era emersa nel 2016, dopo le verifiche di cassa, effettuate dal personale dell'Asp, incrociate con le analisi delle operazioni giornaliere di cassa e con i sospesi di tesoreria. Erano emersi prima, notevole ritardo nel versamento delle somme sul conto corrente della tesoreria dell'Asp. Da ulteriori approfondimenti è emerso un ammanco di 535 mila euro. Questi ammanchi non sono emersi dalle verifiche di routine, perché la società inviava regolarmente all'Asp copia delle disposizioni di bonifico, apparentemente regalare. Dopo il sequestro di atti e documenti, le intercettazioni avrebbero confermato le ipotesi di sottrazione delle somme e dei contrasti con altri soci della ditta proprio sulla gestione del servizio per conto dell'Asp di Enna.

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