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Tribunale, pochi magistrati: 8 giorni di sciopero degli avvocati

Si svolgeranno soltanto le udienze urgenti, con imputati detenuti o relative alle misure cautelari

ENNA. Da oggi e fino a martedì prossimo non ci saranno processi né cause al tribunale di Enna. Gli avvocati del foro ennese protestano contro la carenza di magistrati e contro i futuri tagli degli organici di giudici e cancellieri, che rischiano di paralizzare la giustizia ennese. Ci saranno comunque dei consiglieri dell'Ordine, presieduto da Giuseppe Spampinato, a spiegare agli "utenti", imputati, testimoni e parti delle cause, cosa sta succedendo.

L'astensione dalle udienze degli avvocati durerà otto giorni, il massimo previsto dai codici di autoregolamentazione, durante i quali si svolgeranno solo udienze urgenti, con imputati detenuti o relative alle misure cautelari. Gli avvocati incrociano le braccia contro la lentezza delle sostituzioni dei magistrati, che a Enna, dove a volte vengono giudici di prima nomina - che giustamente, appena maturano il diritto al trasferimento, lo esercitano senza indugi - ha provocato un arretrato enorme di procedimenti penali, civili, del lavoro e di altro tipo. Su 11 magistrati previsti in organico, attualmente ce ne sono solo 7, e nel corso del 2013 si potrebbe scendere a 4. Per questo l'Ordine chiede la dichiarazione di "sede disagiata" o applicazioni straordinarie e urgenti. A protestare formalmente, oltre agli avvocati, è stato pure il presidente dell'Anm di Caltanissetta Giovanbattista Tona, assieme ai presidenti degli altri distretti dell'Isola; ma aveva espresso dissenso anche il presidente della Corte d'appello Salvatore Cardinale, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

«L'attuazione di questa proposta - scrive l'Anm - comporterebbe in alcune realtà di minori dimensione (come la provincia di Enna, ndr.) la rinuncia da parte dello Stato alla prestazione del servizio giustizia». Il problema, secondo i giudici, è che si prevedono tagli dettati da una logica aritmetica, dal calcolo della popolazione e delle sopravvenienze, mettendo alla pari «il peso di una causa per recupero crediti o anche previdenziale e quello di un processo di criminalità organizzata o di bancarotta». Intanto, mercoledì alle 10 il consiglio provinciale di Enna, presieduto da Massimo Greco, si riunirà all'auditorium Falcone e Borsellino del tribunale, in seduta congiunta con gli avvocati e le altre istituzioni del territorio. Secondo il presidente dell'Ordine Giuseppe Spampinato, sarà una manifestazione congiunta di "avvocati, magistrati, personale di cancelleria, autorità politiche, rappresentanti degli enti locali della provincia", per denunciare il «rischio di paralisi dell'operatività del tribunale di Enna per le attuali carenze della pianta organica dei magistrati e del personale delle cancellerie, nonché per il progetto del ministro della Giustizia di riduzione delle piante organiche». Poi il 4 marzo ci sarà una nuova assemblea per verificare la situazione e decidere il da farsi.

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