LEONFORTE. Il Comune dice addio alla finanza derivata, uno strumento utilizzato dieci anni fa per finanziare la liquidità dell’ente e che oggi, per le oscillazioni dei mercati, rischia di rivelarsi un boomerang. Uscirne è costato 54 mila euro, ma in questo modo si eviterà ogni rischio. Leonforte è l’unico comune della provincia appartenente alla “black-list” degli enti locali siciliani che negli anni si sono autofinanziati attraverso i cosiddetti “derivati”, un caso venuto a galla in questi giorni per la vicenda del «Monte dei Paschi di Siena».
A Leonforte, come in altri centri della Sicilia come Torretta, Avola, Carini, Mazara del Vallo, Pace del Mela, Grotte e Messina, ha comunicato la Corte dei Conti, ci sarebbe stato un “utilizzo di opzioni digitali consistenti nell’introduzione nel regolamento negoziale di uno spread anomalo, destinato ad attivarsi in corrispondenza del superamento dei valori soglia, con previsione di un costo aggiuntivo”. Così l’ente ha deciso di uscirne, su proposta dell'assessore comunakle al Bilancio Angelo Proto.
Viene estinto così il contratto di finanza derivata «Interest Rate Swap», che era stato stipulato con Banca Nazionale del Lavoro. Il contratto, stipulato nel 2003 e rinegoziato l'8 marzo 2006, era finalizzato a trasformare il costo fisso dell'indebitamento complessivo del Comune in un costo variabile indicizzato all'andamento del tasso euribor ogni 6 mesi. È un provvedimento importante, dice Proto, considerati “i danni patrimoniali che potrebbe subire il Comune per aver assunto rischi connessi alla volatilità dei mercati finanziari”.
«Abbiamo voluto cancellare in un solo colpo il contratto – spiega Proto -. Era il primo obiettivo che mi ero proposto di conseguire fin dal momento in cui ho ricevuto la delega al Bilancio da parte del sindaco Bonanno. Ed era un obiettivo indispensabile per proteggere da eventuali perdite le casse del Comune e, di conseguenza, quelle dei cittadini leonfortesi. Il carattere aleatorio dei contratti derivati è, secondo me, incompatibile con una corretta gestione delle risorse pubbliche». Secondo Proto, la decisione era stata presa da tempo, poi, grazie la consulenza di una società specializzata in ingegneria finanziaria, si è deciso di attendere il momento favorevole per evitare gravi oneri al Comune, attraverso un'attività di monitoraggio continua.
«Nel momento in cui siamo accorti che il “mark to market”, cioè il pagamento del valore di mercato, era favorevole, non abbiamo avuto esitazioni di sorta e abbiamo adottato la delibera di estinzione del contratto – conclude Proto – con un provvedimento che si aggiunge a tutti gli altri che abbiamo adottato in giunta per il contenimento dei costi del Comune e a una corretta gestione del bilancio comunale».
Leonforte, finanza derivata addio: «Il Comune rescinde il contratto»
L’estinzione del rapporto con la banca è costata 54 mila euro. L’assessore Proto: «Per evitare rischi maggiori»
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