
ENNA. La prima giornata operativa al Tribunale di Enna, dopo l’accorpamento del circondario giudiziario di Nicosia, è trascorsa nel più completo caos, così come si poteva prevedere visto che il trasloco è stato effettuato solo in parte e per ciò che è stato trasferito, soprattutto fascicoli, non c’è ancora una sistemazione. E anche perché era stato più volte sottolineato, anche con un contestato esposto, che ad Enna non ci sarebbero gli spazi necessari. Ieri intanto il trasloco dei fascicoli è stato riattivato. Intanto l’Oua, Organismo unitario dell’avvocatura ha fatto sapere, sempre ieri, che offre sostegno e tutela legale ai 107 manifestanti denunciati dai carabinieri e dalla polizia di Nicosia per avere, il 6 settembre, impedito il trasloco. Ieri mattina, con grande rammarico e dispiacere, molti degli oltre 200 avvocati del Foro di Nicosia, che è stato prorogato fino al 2014 sebbene il Tribunale a cui faceva riferimento è stato soppresso, hanno trovato ad Enna una situazione di confusione che certo non agevolerà la trattazione delle cause. Non tutti i dipendenti arrivati dal Tribunale e dalla Procura di Nicosia hanno adeguati spazi e soprattutto non sono ancora nelle condizioni di lavorare. Stanze piene di muffa ancora da imbiancare, stanze vuote con solo una sedia e senza tavoli e computer. Mancano pure i mobili dove conservare i fascicoli che per lo più rimangono sui pavimenti. E mentre si dovrebbe lavorare e pensare, al rientro dalla pausa estiva, ad amministrare la giustizia, gli operai lavorano per sistemare gli spazi. Oggi, ma vista la situazione il condizionale è d’obbligo, si dovrebbero trattare le prime udienze in arrivo da Nicosia.
E ieri ancora una volta, come era già successo sabato 14, è stato schierato uno spiegamento considerevole di forze dell’ordine. A fare discutere però sono anche le 107 denunce arrivate ad altrettanti manifestanti che hanno protestato contro la soppressione del Tribunale di Nicosia. Per tutti c’è la contestazione dell’interruzione di pubblico servizio per alcuni anche la contestazione di aver istigati i manifestanti. «Una risposta autoritaria, sbagliata e sproporzionata - commenta l’Organismo unitario dell'avvocatura - rispetto ad un problema reale e drammatico posto dalla cittadinanza». L’Oua protesta contro le denunce nei confronti dei 107, tra amministratori locali, avvocati e semplici cittadini. Proprio a loro, ma anche ai protagonisti delle analoghe proteste che si sono verificate nel resto della penisola, l’Oua esprime il proprio sostegno e assicura la tutela legale dei propri penalisti. «Le manifestazioni in corso in tutto il Paese - dice il presidente Nicola Marino, che alza il tiro sulla riforma - contro la vergognosa e inutile chiusura di circa mille uffici giudiziari, non possono essere trasformate in un problema di ordine pubblico. Da oggi - lamenta - la nostra giustizia va incontro a una situazione di caos in diverse realtà». Per questo l’Oua attende dal ministro Cancellieri «atti concreti per correggere un provvedimento irrazionale, inutile e controproducente per il buon funzionamento della nostra macchina giudiziaria, invece di essere costretti ad assistere a ulteriori azioni di criminalizzazione del dissenso».
Caricamento commenti
Commenta la notizia