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Nicosia, oleificio inquina: sequestrato

Dall’inchiesta è emerso che la sansa proveniente dalla lavorazione, finiva nel piazzale antistante l’azienda

NICOSIA. Sequestro preventivo per un frantoio di contrada San Luca. Denunciato a piede libero S.L.P., il titolare. Sabato scorso nell'ambito di uno dei tanti servizi per la prevenzione e repressione dei reati ambientali disposti dall'Ispettorato foreste di Enna, il Nucleo operativo provinciale (Nop), guidato dal commissario Gaetano Bognanni, ha denunciato il signor S.L.P., nicosiano di 51 anni, amministratore unico di un oleificio che si trova in contrada San Luca, «perché - spiega Antonio Viavattene ispettore ripartimentale dell'Ispettorato foreste - aveva depositato notevoli quantità di sansa provenienti dalla lavorazione delle olive sul piazzale antistante l'opificio in maniera non conforme alla normativa vigente». In pratica la sansa non era coperta e sarebbero mancati anche altri accorgimenti tecnici. Inoltre il Nop, che sul posto è stato coordinato dal Distaccamento cittadino, avrebbe verificato che le acque di lavaggio della molitura sarebbero state immesse direttamente nel terreno, contravvenendo quindi alle prescrizioni del Codice dell'ambiente «Il Codice - spiega il dottor Viavattene - definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi. La legge - continua Viavattene, che ha incaricato il N.O.P. di intensificare i controlli su tutto il territorio provinciale - regolamenta gli scarichi dei frantoi oleari e consente l'utilizzo delle acque di vegetazione attraverso lo spandimento controllato su terreni adibiti ad usi agricoli, in osservanza di specifici limiti di accettabilità e subordinatamente ad apposita comunicazione all'autorità competente, al fine di non arrecare problemi di fertilità ai terreni agricoli e di non contaminare le falde idriche sotterranee». Il frantoio, sequestrato, è stato affidato in custodia giudiziaria allo stesso titolare denunciato.

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