PIAZZA ARMERINA. Sarà il consiglio comunale giovedì pomeriggio a votare l’istituzione di una Commissione d’indagine su Acquaenna, il gestore della rete idrica e fognaria.
La commissione Lavori pubblici, presieduta dal consigliere Francesco Alberghina, ha proposto all’aula di approvare una commissione ad hoc che si occupi di verificare eventuali inadempienze da parte della società. «L’obiettivo è quello di verificare la corretta esecuzione del contratto stipulato tra il consorzio dell’Ato Idrico 5 di Enna e la società consortile Acquaenna nel 2004», spiega il presidente Alberghina, il quale ha sempre sostenuto l’esistenza di uno squilibrio nei rapporti tra l’ente locale e il gestore della rete a favore del secondo. Ma la commissione dovrebbe avere anche il mandato di verificare l’adeguatezza del costo al metro cubo dell’acqua, il corretto funzionamento del depuratore di contrada Indirizzo, l’adeguato sfruttamento e la corretta manutenzione dei pozzi d’acqua a suo tempo affidati alla società, il funzionamento della rete fognante della zona nord della città, ma anche l’adempimento di alcuni lavori di ripristino del manto stradale.
Pare che i consiglieri che si occupano dei Lavori pubblici non siano rimasti soddisfatti del tentativo di interlocuzione con i funzionari della società, anche nel corso di un recente sopralluogo ad un pozzo, ma più in generale in seguito a diverse verifiche effettuate direttamente sul campo in materia di reflui fognari, ripristino delle strade e riparazione di alcune condotte.
Bastano quattro consiglieri per chiedere l’istituzione dell’organo consiliare d’indagine. La commissione Lavori pubblici, costituita dai consiglieri Salvatore Ferrara, Ivan Picicuto, Calogero Cursale e Andrea Velardita, oltre che dal presidente Alberghina, ha promosso l’iniziativa in sede consiliare e allo stesso tempo si è di fatto candidata a far parte dell’organo speciale. Il numero dei componenti della commissione d’indagine, comunque, compreso il presidente, va da un minimo di tre ad un massimo di sette, e viene stabilito dalla conferenza dei capigruppo, su proposta del presidente del consiglio comunale. Lo speciale organo consiliare, così come previsto dallo statuto comunale, viene votato a maggioranza assoluta dell’assemblea «per effettuare accertamenti su fatti, atti, provvedimenti e comportamenti su materie attinenti l’amministrazione comunale». E può disporre audizioni di amministratori, dirigenti e dipendenti comunali, ascoltare terzi interessati e accedere a tutti gli atti, anche quelli di natura riservata, ma non ha poteri di carattere giudiziario.
«Un organo con il compito di indagare le tante inadempienze di Acquaenna nei confronti del Comune», dice Alberghina, il quale nelle settimane scorse aveva più volte convocato la commissione Lavori pubblici in materia di funzionamento dei pozzi comunali, ed ancora prima più in generale in materia di gestione delle acque reflue e servizio di depurazione. La commissione, la cui approvazione in aula viene ormai data per scontata, si propone anche di valutare «il livello qualitativo dell’acqua distribuita in città con l’ausilio preferibilmente dei tecnici dell’Arpa», così come il monitoraggio della distribuzione dell'acqua in alcuni quartieri del centro urbano dove da anni una parte dell'utenza lamenta un approvvigionamento a singhiozzo.
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