PIAZZA ARMERINA. Negli ultimi 5 anni il 74 per cento delle strisce gialle è risultato in media occupato abusivamente. I parcheggi riservati ai disabili continuano ad essere terreno di conquista da parte degli automobilisti. Il censimento messo a punto dalle associazioni dei disabili, guidata dall'Aias, parte da ben 783 verifiche effettuate a sorpresa sugli stalli destinati a chi ha difficoltà motorie e non solo motorie. Il numero dei parcheggi riservati ai disabili è sensibilmente aumentato, anche e soprattutto grazie alle continue campagne di sensibilizzazione lanciate dai volontari, passando dai 32 del maggio 2009 ai circa 80 attuali. Ma il numero delle occupazioni abusive è rimasto pressoché invariato. Lunedì mattina una delegazione di rappresentanti delle associazioni di disabili, Aias, Agedi, Asms, ha incontrato l'amministrazione comunale e il sindaco Filippo Miroddi per pianificare un'intensificazione dei controlli. «Noi abbiamo insistito per far partire la rimozione forzata dei veicoli che parcheggiano senza averne diritto sulle strisce gialle riservate ai disabili, l'amministrazione sta optando per far partire il meccanismo delle ganasce alle ruote delle auto trovate senza autorizzazione sugli stalli riservati», spiega Lorenzo Naso, responsabile della sezione armerina dell'associazione italiana assistenza spastici. Naso da anni sguinzaglia uno piccolo esercito di volontari in giro per la città dei mosaici per monitorare in modo statistico il rispetto delle strisce gialle da parte degli automobilisti piazzesi. L'ultimo censimento riguarda la seconda parte del 2013: in tutto 167 verifiche effettuate, 75 gli stalli trovati occupati da un veicoli, di cui 23 da disabili e 52 da abusivi. In pratica quasi il 70 per cento di automobilisti che fanno i furbi e se infischiano del colore delle strisce su cui lasciano il veicolo in sosta. Le associazioni hanno chiesto un maggior e costante impegno da parte dei vigili urbani. "Basterebbe l'applicazione della legge, multa, punti tolti in patente e rimozione forzata, da anni andiamo ripetendo queste cose, ma i risultati sono poco incoraggianti", dice Naso, ideatore anche della "multa morale", una contravvenzione simbolica lasciata sul parabrezza delle auto abusive dai volontari che effettuano il monitoraggio.
Caricamento commenti
Commenta la notizia