NICOSIA. Confermata, dal tanto atteso accreditamento, la nota della Prefettura di Enna che assicurava l’arrivo entro il 31 marzo dei fondi della fideiussione per mettere in sicurezza la discarica San Giovanni - Canalotto.
Fondi, pari ad 1,8 milioni di euro, che si aspettano da anni e che finalmente sono stati liquidati. «Su richiesta della Prefettura - spiega una nota prefettizia - sciolti i nodi derivanti dai contenziosi insorti e superati i problemi di competenza alla riscossione, la compagnia assicurativa ha provveduto a liquidare la polizza fideiussoria con la quale si intese garantire l’effettuazione della messa in sicurezza della suddetta discarica. L’importo di oltre 1,8 milioni di euro è così confluito nelle casse dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità - dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, e potrà essere impiegato per la bonifica - messa in sicurezza del sito».Sulla base di accordi che risalgono ad un anno e mezzo fa, adesso che la polizza è stata incassata sarà il dipartimento regionale bonifiche ad intervenire mettendo in sicurezza il sito della discarica cittadina dove ormai i danni sono enormi a causa dell’abbandono e dell’incuria. «Questo risultato che per la nostra città è assolutamente positivo e anzi direi essenziale per intervenire nell’area della discarica - commenta il sindaco Sergio Malfitano - è il frutto del lavoro puntale portato avanti dal prefetto Guida, che a nome di tutti i nicosiani mi sento di ringraziare. Dopo il suo insediamento - ricorda il primo cittadino - mi aveva promesso che si sarebbe attivato per ottenere i fondi che sono fondamentali per intervenire e bonificare l’area, e così è stato».
Tra i numerosi interventi necessari non si può non parlare della bonifica della prevasca che le acque piovane hanno trasformato in un laghetto. Bisogna poi mettere in sicurezza il sito che è in stato di abbandono da novembre del 2006, ossia da quando venne posto sotto sequestro giudiziario dalla Tenenza cittadina della Guardia di finanza. I danni sono anche a valle perché dei tre silos, uno si è abbattuto e gli altri sono pericolanti. Il sito venne poi dissequestrato quattro anni fa, ma da allora è rimasto abbandonato fino allo scorso anno, e poi nuovamente sequestrato dalla magistratura per l’ipotesi di inquinamento ambientale. «La comunità di Nicosia - continua la nota prefettizia - potrà contare sulla prossima attivazione di una serie di misure a tutela della salubrità dell’ambiente e per la gestione ”post mortem” del sito di stoccaggio dei rifiuti».
Un piano redatto dagli uffici comunali prevede la bonifica, la realizzazione di opere di sistemazione idraulica, la messa in sicurezza dell’area primaria del sito di stoccaggio dei rifiuti e dell’area detta di ampliamento i cui lavori non sono mai stati completati. Con i fondi appena incamerati pare che si potrà intervenire solo sull’area di ampliamento.
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