CATENANUOVA. Dietro ogni bella presenza, una bella famiglia, un bel sorriso e belle parole, può nascondersi un essere sinistro, un malintenzionato. Nell'era moderna la parola «diffidare» è sinonimo di prudenza. Soprattutto se si tratta di un contatto non diretto, ad esempio avvenuto su facebook. Per carità, gente onesta ce nè tanta, ma anche di quella disonesta se ne ha abbastanza prova. Quindi la prudenza verso sconosciuti non è mai troppa. Una premessa per raccontare una storia. Storia di ordinaria quotidianità, una truffa on line ma consumata attraverso il raggiro utilizzando il social network per accattivarsi prima la simpatia di chi si intende truffare poi. La truffa on line si è consumata ai danni di un negozio di abbigliamento che ha abbinato alla vendita diretta anche quella su internet utilizzando una vetrina su facebook.
Accade che una torinese si spaccia per simpatica acquirente, contatta l'azienda on line, la Vanity open Space di Nicoletta Lombardo, 20 anni - e tantissima voglia di rimboccarsi le maniche e fare onestamente il proprio lavoro - fa commesse per circa 6 mila euro, con due acquisti distinti, attraverso bonifico che però contiene dati errati, e quindi falsificati, per cui i soldi non sono riscuotibili. E, come se nulla fosse, mettono la merce in bella vista su facebook e cominciano a venderla. L'episodio avvenuto proprio in questi giorni che tanto si parla di legalità, e nel Paese si ricordano Falcone e Borsellino e migliaia di giovani hanno partecipato a Palermo per dire: "Siamo dalla parte degli onesti".
La truffa viene dal Nord. È targata Torino. E porta il nome di una sedicente Giuseppina Gallucci, che dice di essere proprietaria di un bar, di avere una bambina, di essere interessata all'acquisto in maniera urgente, tanto che si fa spedire la merce, borse, scarpe, e accessori di valore, via aerea a Pianezza (Torino). Tutto normale per la negoziante che non spedisce la merce se non prima vede l'esecuzione del bonifico; spedito dall'acquirente via mail come copia dell'avvenuta operazione tramite Banca Sella. «Era gentilissima, sembrava una premurosa mamma di una bimba di cui ci ha anche fatto vedere le foto - spiega Nicoletta Lombardo -. Dopo il primo acquisto, ci ha fatto subito una seconda richiesta, tutta merce di un certo valore. La spediamo tramite posta dopo aver ricevuto la solita conferma dell'esecuzione del bonifico».
La seconda spedizione è di 2795 euro che sommata alla precedente di 2999 euro fanno quasi 6 mila euro. Le operazioni avvengono la prima il 19 maggio, la seconda il 20. Ma il 21 giunta in banca, l'esercente non trova i soldi. Chiama l'acquirente che motiva il ritardo in un guasto dei terminali. Intanto insorgono i sospetti d'una truffa. La conferma arriva subito dopo la chiamata della Lombardo alla Banca Sella: l'impiegato smentisce problemi ai terminali e sostiene che non ci siano bonifici a nome della Gallucci. Da qui la segnalazione alla Polizia Postale. Intanto il secondo pacco viene bloccato alla Posta, era pronto per la consegna. «Ci preme dire che le truffe on line esistono e che bisogna stare molto attenti, ma soprattutto ci preme sottolineare che chi compra on line deve esigere lo scontrino o la fattura in modo da avere la certezza di non essere coinvolti in operazioni illecite».
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