ENNA. Niente clima festivo per l’ufficio Tributi del Comune che continua a registrare un flusso costante di visite dei cittadini. L’amministrazione tenta di recuperare la Tarsu non pagata del 2010. Per questo motivo nelle ultime settimane ha inviato circa 6.500 avvisi di notifica a fronte di un’utenza complessiva di quasi 12 mila unità poste a pagamento. Questo dato però non dà il segno reale di quanti non hanno provveduto a pagare le rate Tarsu.
Ci sono, infatti, due variabili. «C’è sempre la possibilità - dice l’assessore al Bilancio, Vittorio Di Gangi - di un nostro errore, a causa di dati di pagamento che non si sono incrociati, e in questo caso basta presentare i bollettini pagati ed il problema è di fatto superato. Ma questo caso rappresenta una percentuale davvero minima». C’è invece un altro aspetto non imputabile al Comune, che non è di poco conto, e che sta facendo arroventare gli animi di molti contribuenti e secondo le informazioni dell’ufficio Tributi coinvolgerebbe almeno 500 utenti. Un numero troppo alto, che arriva a sfiorare quasi il 5 per cento dell’utenza complessiva ennese, per essere additato come un comune errore sempre possibile negli uffici. Il problema, a quanto pare, è stato causato dai pagamenti postali. Il flusso trasferito dalle Poste al Comune non contiene i dati dei versamenti individuabili nel periodo che va da fine ottobre fino ai primi giorni del novembre del 2010. «È successo un inghippo - continua Di Gangi - nella registrazione dei flussi alla Posta. Purtroppo non abbiamo altro modo di verificare il pagamento se non dietro la presentazione della bolletta vidimata. Ce ne dispiaciamo molto con i contribuenti, ma ripeto, questo è l’unico modo. Siamo stati informati dai tecnici delle Poste che non c’è altro da fare per recuperare notizie certe attinenti ai pagamenti».
Va sottolineato che fra i tanti che sono costretti a fare la fila all’ufficio Tributi per verificare il proprio avvenuto pagamento ci sono numerosi utenti anziani che hanno già difficoltà a recarsi negli uffici, senza considerare la stanchezza provata per l0attesa alla quale sono sottoposti. «Comprendiamo perfettamente queste difficoltà ma purtroppo questo è l'unico modo. Vorrei anche sottolineare che stimiamo solo di 500 gli avvisi che rientrano in questa categoria contro i circa 6.500 che abbiamo complessivamente inviato. Quindi - conclude Di Gangi - una percentuale davvero bassa».
L’arrivo della notifica anche a chi ha regolarmente pagato è balzato immediatamente sulle pagine di facebook e i commenti negativi dei cittadini non si sono fatti attendere. Le critiche si sono fermate agli avvisi senza sottolineare, probabilmente nessuno ne era a conoscenza, che l’inghippo è stato causato dal mancato trasferimento del flusso di dati Posta/Comune. Il trasferimento si è inceppato per circa un mese, alla fine del 2010. È da sottolineare, invece, che l’azione di recupero dei crediti vantati dal Comune nei confronti degli evasori continua senza sosta. Va però detto che la maggior parte dei mancati pagamenti riguarda la Tarsu che ha prodotto un contenzioso immane e che darà filo da torcere ancora per anni considerato che la parola fine sul disastro Ato rifiuti non è stata ancora messa.
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