ENNA. Sono trascorsi tre mesi esatti dal trasferimento del Punto di primo intervento da via Calascibetta una parallela del viale Diaz, all'ospedale Umberto I e la decisione sembra essere quella vincente. Ieri il registro delle prestazioni segnava quota 135 interventi per il mese di agosto quasi al termine - come ci ha mostrato il dottore Vincenzo Santangelo, di turno di mattina - la media trimestre si attesta intorno ai 200. Alle 11, il medico stava auscultando una signora di mezza età accompagnata dalla figlia che presta servizio al 118 entrambe accomodate nel piccolo locale ex spogliatoio che ospita il presidio dirimpettaio del Pronto soccorso. È una mattinata calma all'ospedale di contrada Ferrante, le corsie sono sgombre da pazienti e camici bianchi, gli infermieri si muovono lentamente e anche i posti letto del Pronto soccorso languono. Anche i malanni vanno in ferie con i loro padroni.«In questo mese siamo intervenuti soprattutto su anziani ed emigrati ospiti del Centro di Pergusa - spiega Santangelo - per dolori addominali, punture d'insetti (come stamattina) e qualche punto di sutura da togliere», spiega il medico di Adrano sostenitore dell'accorpamento dei Punti di primo intervento ai Pronto soccorsi ospedalieri. Uscito dalla solitudine dei locali del distretto territoriale il Ppi è adesso più conosciuto e utilizzato dalla cittadinanza che prima ignorava la sua esistenza «a servirsene - continua il camice bianco - sono anche gli universitari fuorisede», una fetta ormai importante della cittadina, che non hanno un medico di base a cui fare riferimento «e naturalmente tutti quei pazienti a cui viene attribuito codice bianco o verde dal triage», ancora in quell'angusto spazio dietro la vetrata.
«Possiamo fare delle prescrizioni farmacologiche e prescrivere indagini diagnostiche e strumentali bypassando il triage. - spiega Santangelo - All'inizio c'era qualche resistenza e le consulenze erano bloccate in reparto ma ora il sistema funziona e il timbro Ppi ha la priorità". Il servizio adesso funziona a pieno ritmo rispettando l'orario in vigore (dalle 8 alle 20) tranne sabato e domenica che viene soppiantato dalla Guardia medica ancora collocata a Enna alta perciò nel fine settimana l'anticamera al Pronto soccorso ritorna a intasarsi e le ore di attesa crescono immancabilmente. Inascoltate restano alcune richieste fatte presenti già nel mese di maggio dal coordinatore Santo Angileri: "mancano ancora i ferri chirurgici e alcuni presidi medici e i colleghi utilizzano il loro strumentario personale per dare e togliere punti di piccola entità", di certo, come auspichiamo, l'Amministrazione sanitaria provvederà presto a tale mancanza e troverà dei locali più idonei al presidio.
Pronto intervento a Enna, il cambio di sede funziona
Sono trascorsi tre mesi esatti dal trasferimento da via Calascibetta all’interno dell’ospedale: 135 interventi dall’inizio di agosto
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