ENNA. In arrivo la stangata di autunno. Il Comune prepara la Tasi che sotto le mentite spoglie di una tassa voluta per sostenere i servizi pubblici indivisibili non a domanda individuale, quale per esempio l’illuminazione pubblica, reintroduce il prelievo sulla prima casa. Insomma il taglio dell’Imu, tanto strombazzato, dai politici nazionali si rivela, nella sostanza, una vera e propria bufala. E saranno dolori per i cittadini prima presi in giro e ora tartassati, ne è certo l’assessore al Bilancio Vittorio Di Gangi: «Abbiamo preso tutto il tempo a nostra disposizione per cercare una strada che portasse al minor impatto possibile. Ma il prelievo ci sarà». E c’è da aggiungere pure sostanzioso.
Di Gangi non esce ancora allo scoperto e non fa parola sull’aliquota che verrà applicata a Enna, anche se con il sindaco Paolo Garofalo, è stata già definita. Non lo fa per una sorta di concentrato di rispetto istituzionale/politico. Prima di renderla pubblica intende informare i consiglieri e il partito, poi la doccia fredda per tutti. E sarà freddissima, se non addirittura ghiacciata, basti dire che ipoteticamente con questo prelievo l’amministrazione comunale dovrebbe coprire ben 3 milioni e 700 mila euro, tanto ammonta il costo dei servizi indivisibili del Comune. Somma che prima veniva finanziata dallo Stato e che adesso è interamente a carico dell’utente.
Ma perché tale tassa grava sulla casa? Per imporre il tributo c’era bisogno di un metro e quindi per il calcolo bisogna fare riferimento alla rendita catastale rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per 160. Su questa somma verrà applicata l’aliquota che il Comune sta definendo. Da Roma un’indicazione. Non potrà essere più alta del 6 per mille per la prima casa, e del 10,6 per mille per la seconda casa. A questa tassazione il Comune potrà aggiungere un altro 0,8 per mille, ma solo se prevederà particolari detrazioni per fasce di utenza. Per concludere con le percentuali, la tassazione massima può arrivare al 6,8 per mille per la prima casa e all’11,4 per mille per le altre. Sarà più bassa per la prima casa e notevolmente più alta per le seconde e via dicendo.
Dalle prime ipotesi di sviluppo della tassa è evidente che rispetto all’Imu prima casa 2012 ci sarà un aumento del prelievo. «Purtroppo - continua Di Gangi - di questo ne siamo certi».
Dentro palazzo di città si rincorrono le voci secondo le quali l’aumento medio stimato sarebbe del 60/70 per cento. E in alcuni casi si arriverebbe perfino al raddoppio di quanto pagato due anni fa. Gli ennesi metteranno mano in tasca per il primo pagamento a metà ottobre, probabilmente il 16, e a metà dicembre per il secondo.
Anche il Comune deve fare presto. Deve approvare la nuova tassazione entro l’8 settembre e pubblicarla nel sito del ministero entro il 10 dello stesso mese. Vari economisti hanno già studiato l’impatto che tale tassa avrà sulla popolazione italiana. Ebbene il risultato secondo gli studiosi di economia sarà oltre che devastante anche impopolare. Così com’è formulata la legge, secondo l’opinione degli esperti, saranno penalizzate le abitazioni, e quindi gli utenti, che hanno una rendita catastale più bassa. E com’è consueto in Italia, a tirare un respiro per lo scansato pericolo dovrebbero essere, ancora una volta, coloro che vantano rendite catastali più alte.
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