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Nasce l’antiracket a Piazza Armerina:
sostegno legale alle vittime del pizzo

Il presidente Romano: "Ho sempre guardato al fenomeno del pizzo e dell'usura come qualcosa di ripugnante, si tratta di persone che sono pronte a colpire nei momenti di difficoltà"

PIAZZA ARMERINA. Da oggi gli imprenditori vittime di pizzo e usura saranno meno soli nella città dei mosaici. Presentata ieri mattina l'associazione antiracket e antiusura il cui obiettivo principale sarà quello di assistere legalmente le vittime e indurle a denunciare i loro estortori. Al teatro comunale Garibaldi è stato il Commissario straordinario nazionale per il coordinamento delle iniziative antiracket, il Prefetto Santi Giuffrè, ad incoraggiare il gruppo di commercianti e imprenditori piazzesi: «Lo Stato si fa forte grazie a presidi come questi sul territorio». Tredici i soci fondatori in città: Salvatore Azzolina, Bissia Farina, Angela Paternicò, Davide Neri, Enzo Cammarata, Paolo Ciantia, Gino Salemi, Giuseppe Arena, Vittorio Quattrocchi, Antonino Romano, Armando La Monica, Maria Concetta Cammarata e Pasquale Bellanti. «Si tratta di un gruppo ben compatto, sono consapevoli di quello che dovranno affrontare», ha detto Renzo Caponetti, presidente dell'associazione antiracket di Gela, promotore della realtà piazzese. Il primo consiglio direttivo sarà composto per volontà dell'assemblea costituente da tre membri: Antonino Romano, con funzione di presidente, Bissia Farina come vicepresidente e Salvatore Azzolina con funzione di segretario. «Da piccolo imprenditore ho sempre guardato al fenomeno del pizzo e dell'usura come qualcosa di ripugnante, si tratta di persone che sono pronte a colpire nei momenti di difficoltà, prepotenti che si nascondono dietro l'omertà, l'associazione ci da la grinta per andare avanti, insieme si può, saremo a fianco delle forze dell'ordine», ha detto l'imprenditore Romano, presidente della neonata associazione, ricordando anche la sua esperienza personale: «Ricordo quando si presentò una persona come amico, uno pseudo amico, mi opposi a quello che mi proponeva, da allora non si definì più amico, dobbiamo fare terra bruciata a questa gente». L'associazione, alla quale aderisce anche il Comune, avrà sede nell'ex Pretura e presto potrebbe essere dedicata al capo della squadra mobile di Palermo Giorgio Boris Giuliano. "Speriamo al più presto di rendere operativa la sede", ha promesso il sindaco Filippo Miroddi. "Benvenuti nella famiglia della legalità, facciamo squadra insieme", ha sottolineato Fernando Asaro, sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Caltanissetta. Soddisfazione da Pippo Scandurra, presidente nazionale della Fai, la federazione antiracket italiana. "Orgogliosi della 69° associazione, laddove c'è l'antiracket ci sono le denunce". "La criminalità non potrà più approfittare della solitudine dell'imprenditore", ha detto il Prefetto di Enna Fernando Guida. "Serve anche filtrare il mondo dell'associazionismo antiracket, per evitare l'antimafia di facciata e continuare a rimanere credibili come Stato, dare ristoro a chi ha subito, ma senza essere un modo per spillare quattrini", ha concluso il commissario Giuffrè.

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