ENNA. «Siamo tra le più grandi università non statali del Paese, con indici al di sopra della media nazionale per ricerca scientifica, in prima fascia tra i centri di eccellenza del “Piano Industria 4.0”, precedendo i Politecnici di Milano e di Torino».
Così il presidente dell’Università Kore Cataldo Salerno ha introdotto ieri l’inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018 dell’ateneo, nell’auditorium Antonio Scelfo alla presenza, tra gli altri, di rettori e referenti degli altri atenei e del presidente della Regione Nello Musumeci. Salerno poi ha lanciato un atto d’accusa nei confronti della politica, rea di star compiendo da vent’anni a questa parte «un’operazione di genocidio del sistema universitario meridionale e di desertificazione del Mezzogiorno», riferendosi al sistema di finanziamento degli atenei, quasi interamente orientato verso le università del centro-nord del Paese, a scapito del Sud. La Kore solo quest’anno, dopo una battaglia giudiziaria, ha ottenuto dal ministero il «sesto contributo statale per consistenza tra i ventiquattro atenei privati. L’anno scorso eravamo ultimi – ha aggiunto Salerno –. Quest’anno siamo sesti su 24».
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