ENNA. Sotto i riflettori il numero degli anziani ai quali assicurare assistenza e il monte ore di lavoro per ogni addetto delle cooperative. Una rivisitazione a trecentosessanta gradi per migliorare il servizio di assistenza e ottimizzare le prestazioni. In buona sintesi è questa la base stesa per un eventuale accordo, dopo l’incontro di ieri mattina, per mettere fine al muro contro muro fra amministrazione comunale, da una parte, e lavoratori, anziani e sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, dall’altra. Quindi si torna a trattare. Argomento «blindato» è invece quello del bando. Il sindaco Paolo Garofalo e l'assessore al ramo Angela Marco sono stati irremovibili e non hanno aperto spiragli per una rivisitazione dei criteri del bando. I più ottimisti hanno sottolineato che almeno fino a gennaio resterà tutto così, poi si vedrà.
L’incontro di ieri mattina, che ha preso il via intorno alle 10,30 nella stanza del sindaco, è durato oltre tre ore e mezza e non è iniziato sotto buon auspici. L’amministrazione non ha digerito la manifestazione di lunedì mattina quando anziani, lavoratori e sindacati hanno chiesto provocatoriamente in piazza Coppola «l’elemosina per sostenere il servizio». Angela Marco è stata diretta: «Mi sono sentita offesa dai toni e soprattutto dalle sciocchezze dette. L’accusa di essere sordi alle esigenze degli anziani non ci appartiene nel modo più assoluto».
Com’è noto il servizio di assistenza è ripreso da pochi giorni dopo un fermo di circa cinque mesi. Per la prima volta non è sostenuto solo da fondi comunali ma anche da somme dei Pac, Piano di Zona, attraverso il Distretto D 22. Asp e alcuni Comuni hanno avuto finanziato il piano e concorrono per migliorare il servizio. Al tavolo di ieri mattina oltre al sindaco Garofalo, all’assessore Marco, ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali hanno partecipato anche il vicesindaco Salvatore Cappa, l’assessore al Bilancio Vittorio Di Gangi e il funzionario comunale Franco Fiorello che si occupa del settore. I toni con i rappresentanti sindacali sono stati forti come forte è stata la polemica ma senza trascendere. Più accesi con il rappresentante della Cgil Sigfrido Fadda le cui critiche non sono state apprezzate dall’esecutivo comunale. Di Gangi: «Mi sorprende perché Fadda da dipendente comunale ha diretto il settore e conosce bene le problematiche». Il sindacalista però non ha mollato di un passo la presa ed ha continuato con toni duri accusando l’amministrazione di non voler assicurare un servizio degno di questo nome. Replica immediata di Di Gangi: «Non è vero, basti dire che alla solidarietà sociale non sono stati mai imposti tagli». Canu (Cisl) e Manuella (Uil) hanno ricordato che la priorità è salvaguardare gli anziani e non mettere in dubbio il numero di lavoratori.
La polemica è stata ancora una volta forte sui requisiti richiesti dal bando, sulla soglia di reddito Isee, 9 mila euro viene ritenuta una soglia troppo bassa, e sulla richiesta agli anziani di dichiarare depositi bancari.
Caricamento commenti
Commenta la notizia